mercoledì 18 settembre 2013 | By: Unknown

Anteprime Giunti Y (e un ebook gratuito) - autunno 2013

Buongiorno, miei cari. Il post di oggi sarà interamente dedicato alle sorprese che la Giunti Y ha deciso di riservarci per questo autunno. Tenetevi forte perché abbiamo delle uscite importanti e...un ebook gratis.




Il marchio di Damian

Marta Palazzesi

Prequel de Il bacio della morte (la mia recensione è qui)

prezzo: GRATIS

l'ebook (non sarà realizzata un'edizione cartacea) sarà disponibile per il download gratuito a partire dal 
25 settembre sul sito della Giunti Y


 TRAMA:

Damian sa di non essere un ragazzino come tutti gli altri. I suoi poteri sono unici, la sua natura di Succubo rara. Cieco e sordo a sguardi e mormorii di adulti e compagni, desidera solo l’amore dei genitori, tanto da seguirli senza esitare nelle profondità del Mondo Sotterraneo. Per difendersi dall’orrore e dalla crudeltà che lo circondano, negli anni il ragazzo si costruisce una corazza di fredda indifferenza, pronto ad accettare qualunque compromesso pur di tenere al sicuro i genitori. Ma quando conoscerà Julia, una giovane e fragile umana, qualcosa inizierà a incrinarsi.

L'AUTRICE:

Marta Palazzesi ha 29 anni e vive a Milano. Quando non scrive, colleziona vecchie car­toline, studia russo e legge noiosissimi romanzi storici, che compensa con avvincenti storie YA. ”Il marchio di Damian” è il prequel de “Il Bacio della morte” (Giunti, 2013).


...ed è in arrivo anche l'attesissimo seguito de "Il bacio della morte":


Il sogno dell'incubo

Marta Palazzesi

Giunti Y

in libreria dal 9 ottobre 2013

TRAMA:

Come vivere sapendo che nell’attimo in cui la persona che ami morirà, proverai il suo dolore? Questa è una delle tante domande che Thea Anderson, giovane cacciatrice di demoni Azura dal carattere focoso, non riesce a smettere di porsi. E gli incubi che tormentano le sue notti, da dove vengono? Chi li insinua nella sua mente? E perché molte persone a lei care si comportano in modo inspiegabile nell’ultimo periodo? Per trovare le sue risposte, Thea sarà costretta a varcare i confini del Palazzo e ad addentrarsi in un intricato groviglio di verità. In un rocambolesco viaggio insieme a chi credeva ormai perduto, scoprirà un antico segreto, lotterà contro creature leggendarie e danzerà ancora con la Morte. Ma sarà il suo cuore il nemico più crudele. Potrà l’amore essere più forte dell’orrore? Nel suggestivo scenario delle campagne rumene, tra folklore, antiche credenze e incontri inaspettati, la caccia continua. Capita di non ricordare un sogno, ma un Incubo non si dimentica mai.

Ed ecco a voi quattro nuovi Classici riproposti dalla Giunti per questo autunno:



Il romanzo d’avventura più celebre al mondo, che ha affascinato generazioni di lettori di tutti i Paesi e di tutte le età. Unico sopravvissuto a un terribile naufragio, Robinson Crusoe approda sulla spiaggia di un’isola deserta. Armato solo del suo ingegno e della sua tenacia, lotterà contro le forze ostili di una natura selvaggia, tra mille imprevisti e difficoltà, nell’isolamento completo. O almeno così sembra... Perché nella folta vegetazione di quell’isola incontaminata potrebbero nascondersi presenze sconosciute e inquietanti.



Una pergamena trovata per caso in un vecchio libro, un messaggio cifrato scritto in caratteri runici, un vulcano nella lontana Islanda che potrebbe aprire la via verso il centro della Terra. Folgorato dalla scoperta, il noto geologo Otto Lidenbrock parte con il giovane nipote Axel per un viaggio straordinario verso l’ignoto. Ma nelle immense cavità del vulcano, tra gallerie ricche di preziosi minerali, un oceano sconfinato, foreste fitte di piante gigantesche, sono in agguato pericoli oscuri, provenienti da un mondo preistorico e sconosciuto. Il primo grande capolavoro della letteratura fantascientifica.



Un battello malandato che risale un fiume nel cuore dell’Africa nera, una foresta inestricabile e oscura, un popolo sfruttato e ostile. Il capitano Marlow, accompagnato da un equipaggio di cannibali, parte alla ricerca del misterioso agente coloniale Kurtz, l’unico in grado di procurare ingenti quantità di avorio. Giunto finalmente a destinazione, Marlow si troverà di fronte a una realtà agghiacciante: megalomane e sanguinario, Kurtz è adorato dagli indigeni come una divinità e temuto per le sua implacabile ferocia. Una discesa agli Inferi che è anche un viaggio nelle tenebre del cuore umano.



Arrivato dalla provincia per cercare fortuna a Parigi, il giovane d’Artagnan, coraggioso e abilissimo con la spada, conquista la fiducia di Athos, Porthos e Aramis, i moschettieri di re Luigi XIII, famosi per le loro gesta eroiche. Entrato a far parte della guardia del sovrano, d’Artagnan combatterà a fianco dei tre inseparabili compagni per sventare le oscure trame del diabolico cardinale Richelieu e della sua spia, la perfida e affascinante Milady de Winter. Sono questi gli indimenticabili protagonisti di un romanzo dal ritmo trascinante, che mette in scena magistralmente intrighi, complotti, giochi di potere e amori segreti alla corte francese del Seicento.
mercoledì 11 settembre 2013 | By: Unknown

Novità e anteprime Edizioni Anordest - autunno 2013.


“SMALLTOWN BOY - UN’ALTRA STORIA D’AMORE” 

MARCO CAMPOGIANI 

 “Grande merito va allo stile dell’autore, capace di riprodurre il linguaggio adolescenziale con leggerezza e ironia, senza mai indulgere all’obbligo della volgarità”. 
 Il comitato di lettura Premio Calvino 


TRAMA:

Urbino, metà anni Ottanta. La vita di Davide Guizzardo, quattordici anni, scorre, all’apparenza, tranquilla e forse persino felice: gli amici, la squadra di calcio, il suo gruppo musicale e una ragazza, fin troppo innamorata, che lo insegue dappertutto. Poi, all’improvviso, in un quieto pomeriggio, accade qualcosa. Davide sente, fortissimamente, di essere diventato un altro, e non è affatto pronto per questa rivelazione. La colpa è di una ragazza e di un ragazzo che fanno irruzione nella sua vita, Martina e Guido; la colpa, soprattutto, è di Jimmy Sommerville. Bastano pochi minuti. È una visione. Da quel momento niente è più come prima e Davide sa che non può tornare indietro. Viene così catapultato in una realtà nuova, costretto a crescere in fretta, a fare i conti non solo con se stesso, ma anche con il mondo esterno - il Mondo dell’Ordine. S’imbarca così in un avventuroso e tragicomico viaggio – con i suoi smarrimenti, sviamenti, fughe – alla scoperta dei propri sentimenti e della propria sessualità, con l’aiuto, dapprima insperato, proprio di Martina e di Guido. E in questo viaggio è accompagnato dalla musica, dalle canzoni (The Smiths, The Cure, Joy Division...) che scandiscono le tappe del suo percorso. È una storia di giovani che s’incontrano nel momento forse più bello della vita, l’adolescenza, quando tutto sembra ancora possibile. Davide, Guido, Martina e Cristina benché giovani, non sono però degli ingenui e intuiscono come ragionano “loro”, gli “altri”...


“L’autore magistralmente narra di questa iniziazione sentimentale, sorvolando discretamente sulle implicazioni esplicitamente sessuali. Non c’è tragedia in questa scoperta né sentimenti di vergogna, tutto viene descritto con delicatezza e levità.” Il comitato di lettura Premio Calvino 

L'AUTORE:

 MARCO CAMPOGIANI, urbinate, è dottore di ricerca in Filosofia. Scrive sceneggiature e vive a Roma. Ha vinto il Premio Solinas per soggetti cinematografici e ha scritto la sceneggiatura del film Liscio (Premio “Alice nella città”, film per ragazzi, alla Festa del cinema di Roma), interpretato da Laura Morante. Nel 2009 ha scritto e diretto “La Cosa Giusta” con Ennio Fantastichini. Smalltown Boy è il suo primo romanzo, finalista del Premio Italo Calvino 2012.


“ZONA D’OMBRA” 

RICCARDO BRUNI 

in libreria dal 5 settembre 2013

 “IL CASO: IL LIBRO DI RICCARDO BRUNI BATTE GRISHAM NELLA CLASSIFICA AMAZON. DA SELF-PUBLISHED PRIMO IN CLASSIFICA.” QN (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione)


“Veramente bello, coinvolgente, sensazionale. Ottimo incastro della storia italiana post guerra mondiale e attualità. Assolutamente da leggere e da far leggere! Complimenti a Riccardo Bruni... continua cosi!” Commento su Amazon 

 A un mese dall’uscita su Amazon, l’ebook di Zona d’ombra ha raggiunto il traguardo delle duemila copie (o download che dir si voglia). Primo posto nella classifica dei “gialli e thriller” e terzo posto nella classifica generale. 

 “Mi ha tenuto incollato fino all’ultima pagina, lo stile è penetrante e ben articolato... complimenti!” Commento su Amazon 

TRAMA:

 Fabrizio Baraldi è un giornalista. Viene assunto dalla società di un noto personaggio televisivo per raccogliere materiale sulla vita del leader del Fronte Nazionalista del Triveneto, Luciano Zerman, morto in un incidente stradale. Lo scopo della ricerca è una biografia commissionata da un editore che ha stretti legami con il Governo. Baraldi parte per il Veneto e inizia a ricostruire la vita di Zerman, iniziando dal materiale conservato nella sede centrale del partito, a Belluno. Ma un biglietto ritrovato per caso imprime alla sua ricerca una svolta inattesa. E molto pericolosa. C’è qualcosa di poco chiaro nell’incidente in cui Zerman ha perso la vita insieme al suo collaboratore Elvio Masi. Qualcosa che porta il giornalista a incrociare un’altra storia, quella della Divisione. Un’organizzazione di intelligence fondata alla fine della seconda guerra mondiale dal maresciallo delle SS Karl Hass, che ha reclutato un gruppo di militari di cui fanno parte il tedesco Rudolf Baumann e l’italiano Vittorio Monterchi. Collegata alla Cia, la Divisione ha lavorato nell’ombra durante tutta l’era repubblicana contribuendo a manovrare l’opinione pubblica, indirizzandone le scelte per garantire una serie di interessi privati arrivati in Italia con il Piano Marshall. Tra noir e romanzo storico, Zona d’ombra ricostruisce la storia non ufficiale di una democrazia limitata, nella quale ogni volta che si è avvicinato un cambiamento è avvenuto qualcosa che lo ha rimandato. Un noir i cui protagonisti sono gruppi eversivi, uomini politici, servizi segreti, mercenari e giornalisti.

L'AUTORE:

 RICCARDO BRUNI giornalista, ha collaborato con webzine, riviste, uffici stampa, l’Agenzia Ansa e oggi scrive per il quotidiano La Nazione. Con il romanzo “Nessun Dolore” è stato selezionato alla prima edizione del torneo letterario IoScrittore (Gruppo Mauri Spagnol), con il racconto “L’uomo con la pistola” è stato inserito in Youcrime, il progetto di co-publishing ideato da Rizzoli Lab. Sul suo blog Tannhauser (su www.riccardobruni.com) racconta i suoi progetti editoriali e scrive di film, libri, musica e nuovi media.


“PROFESSIONAL KILLER” 

MAURO BALDRATI 

 “Un formidabile thriller letterario, destinato a diventare un classico” Alan D. Altieri


“La narrazione di Mauro Baldrati tiene fino in fondo e si fa divorare: si vede che si è nutrito dei grandi autori americani della fantascienza sociale, ma anche di cinema e fumetti.” L’Unità

 “Il suo primo libro La città nera è veramente un debutto felice, rimaniamo in attesa del suo prossimo libro”. La Repubblica

TRAMA:

 È il Professional killer più efficiente, più richiesto e più pagato del mondo. Vive come un monaco in una villa fortificata in una banlieue parigina, dalla quale esce solo per le missioni. A un certo punto della sua carriera scatta qualcosa di inaspettato. Si ritroverà braccato dai suoi stessi ex colleghi, in giro per il mondo inseguito dai cacciatori di taglie. La fuga ha una svolta a Tokyo, dove viene soccorso da un maestro shaolin, incuriosito dal fatto che conosca gli stili segreti del kung-fu e parla il cinese antico. Seguirà una straordinaria presa di coscienza, che lo porterà nella Cina del VI secolo, alla ricerca della vera origine del Male e, forse, di una possibile resurrezione.

L'AUTORE:

 MAURO BALDRATI è nato a Lugo di Romagna, vive a Bologna. Dopo un apprendistato nel giornalismo underground, come collaboratore di Lotta Continua e redattore di Frigidaire a Roma, si è trasferito a Milano, dove ha lavorato per circa dieci anni come fotografo free lance per le maggiori riviste e agenzie. Suoi racconti sono stati pubblicati su varie antologie, sulla rivista Delitti di carta, sul periodico Segretissimo. Ha pubblicato, con altri autori, il saggio La rivolta dello stile (Franco Angeli, 1983), i romanzi Vita complicata di Jimi (Déjà vu, 1993), La città nera (Perdisa, 2012). Ha curato l’antologia Love out (Transeuropa, 2012), ed è redattore del sito politico-letterario Carmilla.
martedì 10 settembre 2013 | By: Unknown

Selena Gomez è la mia coinquilina.

Selena Gomez colta nella peggior posa possibile da un perfido fotografo. Della serie: anche le belle sono brutte quando non fanno in tempo a sembrare belle (non che la Gomez sia mai stata bella)


Mi chiedo quale sia stato l'assurdo processo psicologico alla base del sogno che ho fatto stanotte. Dunque, partiamo dall'inizio. Era una notte buia e tempestosa (più buia che tempestosa) e io camminavo sola soletta in un quartiere degradato di non so quale città dimenticata da dio. Improvvisamente, mi ritrovavo in un appartamento grigio (pareti grigie pavimenti grigi bla bla) e l'unica macchia di colore era rappresentata da un acchiappasogni appeso al soffitto. Una scena alla Stephen King, per intenderci, ed io lo staccavo dal soffitto con la ferma intenzione di rubarlo. Dopodiché, orgogliosa del mio bottino di guerra, lasciavo quell'appartamento e mi trasferivo in una casetta piccolina nel Canadà dell'entroterra barese e...voilà, la mia coinquilina!, una Selena Gomez così come la ricordo dai tempi de I maghi di Waverly (ma voi ricordate Justin? è stato il mio fidanzato immaginario per tantissimo tempo). Insomma, Selena era la mia coinquilina e - udite udite! - io realizzavo un intero album di acquerelli (?) che poi le regalavo dicendole "sono tutti per te perché li hai ispirati tu". Ora, il sogno si offre a diverse interpretazioni:

1) sono lesbica
2) ho un'insana passione per i telefilm Disney
3) litigare con Sergio dopo cena mi blocca la digestione
4) ???
5) io non so dipingere con gli acquerelli. non l'ho mai saputo fare. mai. e quindi?



Ma tralasciamo tutto ciò per passare ad argomenti più intelligenti legati al punto 3: arrabbiarsi blocca la digestione. Recentemente, mi sono resa conto di essere una bomba H di rabbia compressa pronta ad esplodere da un momento all'altro. Il punto è che me la prendo solo con Sergio che, temo, sia l'unica persona al mondo con la quale non recito. Con tutti voi, ladies and gentlemen, sono un premio oscar: sempre gentile, carina, disponibile, non-vi-manderò-mai-al-diavolo, chiedimi pure quello che vuoi e vedrò di fare il possibile per te. Beh, in realtà non sono per niente così. Ultimamente, avendo io compreso che questo mio modo di fare mi risparmia tantissime litigate ma mi carica di rabbia che non riesce a trovare via d'uscita, ho realizzato che è giunta l'ora di mandare un po' di gente a F*** (l'iniziale con gli asterischi fa tanto Promessi sposi ma qui sta per ben altro). Ché poi mi viene la gastrite. Ché poi aggredisco Sergio come fossi il cane feroce di Tom & Jerry (watch this video) e mi dispiace trattare male l'unico uomo in grado di "conquistare le donne con la tecnica del rutto col soffio" (ebbene sì, ne è convinto, e io ne vado orgogliosa). E dunque, per evitare di diventare come Maga Magò quando lotta con Merlino e lui le fa venire la varicella (watch the video below), ho deciso che da questo momento in poi manderò al diavolo chi merita di essere mandato al diavolo e mi farò un giro di telefonate per dire a determinate persone che "no, non mi va di uscire con te perché non mi piaci, perché credi in cose delle quali conosci solo il nome e l'hai pure imparato da wikipedia, perché hai una voce da papero e perché la pelle mi sfrigola come il burro in padella quando ti vedo". Ecco. Ma poi so che non lo farò, come quando dico che riprenderò a guidare poi vedo mio padre in veste di maestro di guida e dico Naaaa, lo farò domani. E va a finire che continuo ad essere gentile e carina con tutti, e ciao come stai? e Tesoooro dobbiamo assolutamente vederci!, e poi devo prendere il Gaviscon e il Malox eccetera eccetera eccetera (mannaggia a mamma che mi ha fatto educata nonché scema).

 

 WARNING! - questo post è il seguito ideale di questo e rientra nella mia fase di cattiveria contemporanea. You better get used to it.


sabato 7 settembre 2013 | By: Unknown

Anteprime Fanucci - autunno 2013.

Ecco a voi le novità Fanucci già presenti in libreria dal 29 agosto.



Paul Dale 

 IL LIBRO SEGRETO DEL SIGNORE OSCURO 

Un fantasy provocatorio , esilarante , epico e sovversivo insieme. 

TRAMA:

 Diventare un Signore Oscuro non è facile. Ci sono eroi da sconfiggere e battaglie da combattere. La semplice ambizione di dominare il mondo e piegare tutti alla propria volontà non basta. Dopo molti fallimenti il Male decise di puntare su una maggior ispirazione da infondere negli aspiranti tiranni e scrisse un manuale per i signori oscuri. Purtroppo per secoli se ne è persa traccia, fino a quando non è finito nelle mani di Morden, un giovane che dall’umile paese natale si è trasferito a Bindelburg per frequentare la Scuola per Giovani Mastri e Potenziali Birrai. Morden è diverso dai coetanei: pur essendo solo un ragazzo, ha un fiuto per gli affari da far invidia ai potenti del pianeta; e soprattutto è in possesso di oscuri poteri mentali con cui riesce a ottenere tutto ciò che desidera. Al collo ha un inquietante pendaglio a forma di drago che sembra racchiudere in sé il mistero delle sue origini. Ma forse sarebbe meglio lasciarlo irrisolto, visto che sarà un’orda ripugnante di orchi a svelargli il compito a cui è destinato dalla nascita: diffondere il Male nel mondo!

L'AUTORE:

Paul Dale vive a Bath, in Inghilterra. Quando non scrive, va in bicicletta. Il libro segreto del Signore Oscuro è il suo primo romanzo. Paul Dale si è laureato in Fisica alla Bath University e ha conseguito un Master in Scrittura Creativa presso la Bath Spa University.




Kevin Hearne 

 IN FUGA 

Un affabulatore scoppiettante rende questo inizio di saga un urban fantasy di prima qualità, che piacerà ai fan della mitologia celtica e non solo. 

TRAMA:

 Atticus O’Sullivan, l’ultimo dei druidi, risponde ‘ventuno’ quando gli chiedono l’età, ma non sono anni, sono secoli. A Tempe, in Arizona, nessuno ha motivo di approfondire: tutti credono al giovanotto irlandese con il braccio tatuato che gestisce tranquillamente la sua libreria dell’occulto. Nessuno sospetta che sia una copertura per un fuggitivo che ha rubato la leggendaria Fragarach, la spada in grado di trapassare qualunque armatura, a un dio celtico che non l’ha presa per niente bene e che gli dà la caccia, sempre più irritato e vendicativo ogni secolo che passa. Ma non si può rimanere nascosti a lungo nell’era di internet, e la divinità furiosa sta per piombare su di lui. Atticus avrà bisogno di tutti i suoi poteri e dell’aiuto della sua eterogenea schiera di amici: dalla seducente dea della morte al premuroso levriero irlandese con cui ha un dialogo costante, fino alla consulenza di uno studio legale di licantropi e vampiri islandesi, sbarcati in America ai tempi di Eric il Rosso... La mitologia celtica non è mai stata così a suo agio in Arizona, con un eroe geniale, audace e irriverente come Atticus.

L'AUTORE:

 Kevin Hearne è un nerd di mezza età che ama ancora i fumetti, l’heavy metal vecchia scuola, abbracciare gli alberi e dipingere soldatini. Ha ottenuto un grande successo con Le cronache dell’ultimo druido, una saga in sei volumi di cui In fuga è il primo capitolo. Vive con la moglie, la figlia e i cani in un piccolo cottage.



Alex Hughes 

 MINDSPACE - Un killer senza regole  

Appassionata di fantascienza sin da piccola, la giovane Alex Hughes ha scritto un libro molto particolare, una divertente combinazione di Chinatown e Blade Runner. 

TRAMA:

 Lavoravo per l’Ordine dei telepati, prima che mi buttassero fuori a calci per una questione di droga di cui io ero solo in parte responsabile. Adesso lavoro per la polizia, sono consulente della detective Isabella herabino, la aiuto a mandare criminali e assassini dietro le sbarre. Nessuno sa entrare come me nelle loro menti contorte, e questo fa di me il migliore negli interrogatori, ma non il più amato nel dipartimento. I poliziotti non si fidano dei telepati, e l’Ordine dei telepati non si fida di me. Ma io sono l’unico di cui tutti dovranno fidarsi, se vogliono trovare il colpevole della scia di morte che sta insanguinando Atlanta. Anche perché bisogna trovarlo in fretta: ho appena avuto una visione del futuro in cui il prossimo a morire sarò io. 

L'AUTRICE:

Alex Hughes è stata una lettrice appassionata fin dal primo libro di fantascienza che le regalò suo nonno. Da allora ama le grandi storie di qualsiasi genere esse siano: sci-fi, fantasy e thriller. Adora anche lo swing, la cucina, il tetris e le neuroscienze, non necessariamente in quest’ordine. Vive ad Atlanta.



Lena Valenti 

 IL LIBRO DI RUTH 

Finalmente in libreria il secondo titolo della saga dei Vanir, scritta dalla più famosa autrice di paranormal di Spagna: Lena Valenti. 

TRAMA:

 Arrivata a Londra per fare visita alla sua migliore amica Aileen, Ruth non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi coinvolta in una guerra fra esseri immortali creati dagli dèi vani e asi. I traumi e le voci del passato tornano a tormentarla, ma Ruth non sa che il suo più grande timore può trasformarsi in un’opportunità per ritrovare sé stessa e scoprire chi è veramente: la Cacciatrice, la più potente fra le sacerdotesse della dea Nerthus, colei che può condurre le anime perdute al riposo eterno. Ma il destino la mette nelle mani di Adam, un Berserker moro e taciturno che non crede a quanto lei rappresenta e, anzi, ossessionato da visioni oscure e sanguinarie, la ritiene pericolosa per il suo clan. In un gioco di volontà, resistenza e desiderio, Ruth e Adam dovranno cedere all’attrazione l’una per l’altro e superare rancori e pregiudizi per affrontare uniti, come la Cacciatrice e il Signore degli Animali, la minaccia del Ragnarök, la fine dei tempi che si sta avvicinando.

L'AUTRICE:

 Lena Valenti è un autentico fenomeno in Spagna. Ha iniziato come libraia di una delle maggiori catene spagnole, per poi diventare la principale autrice di paranormal romance del suo Paese. La saga dei Vanir, composta da cinque titoli, di cui il primo è Il libro di Jade (Fanucci, 2012), ha conquistato le classifiche spagnole.



Faith Hunter 

 SKINWALKER 

Con Skinwalker cominciano le avventure di Jane Yellowrock una killer sexy, spietata, cinica e maledettamente in gamba. Una gustosa miscela di fantasy, mystery e romanticismo che coinvolgerà i fan di tutti e tre i generi. 

 TRAMA:

È passato solo un anno da quando Jane ha quasi perso la vita lottando contro una pericolosa famiglia di vampiri che infestava un’indifesa cittadina. Ora, dopo una lunga convalescenza, è pronta a saltare di nuovo sulla sua moto per dedicarsi a una nuova missione: Jane viaggia leggera, solo qualche vestito e i suoi attrezzi da ammazzavampiri professionista. Questa volta a pagare per i suoi servigi sarà proprio una vampira, una tra le più anziane e potenti di New Orleans, alle prese con un collega fuori controllo che mette a rischio l’intera comunità. Ma se i non-morti hanno poteri oscuri e insondabili, anche Jane ha le sue armi non convenzionali. Lei è una skinwalker, una mutaforma di sangue cherokee: può trasformarsi in qualsiasi creatura e contare sugli istinti primordiali, affinati e selvaggi che fanno parte della sua natura ferina. Istinti che dovrebbero tenerla lontana da un affascinante biker cajun con misteriosi tatuaggi sul braccio...

L'AUTRICE:

 Faith Hunter è un’acclamata scrittrice di romanzi urban fantasy, che fanno capo alle serie Jane Yellowrock e Mage Rogue. Sotto lo pseudonimo di Gwen Hunter, scrive anche storie fantasy e thriller. Ha all’attivo venti romanzi pubblicati in 28 Paesi.

"Il profumo del Sud" di Linda Bertasi - Recensione.



Oggi vi parlo di un libro al quale tengo moltissimo, un libro che si è rivelato essere uno dei più emozionanti romanzi storici che io abbia mai letto. Ed ecco il perché...


Siamo nel 1858. Anita è sul ponte del piroscafo che la condurrà da Genova all'America, il Nuovo Mondo. Ha appena scoperto una verità terribile sul conto della sua famiglia e tutte le sue certezze si sono ridotte in cenere. Guarda la terraferma allontanarsi e, con essa, l'uomo col quale ha condiviso l'amore e gli anni della sua giovinezza. Ad accompagnarla in questo viaggio c'è Margherita, un'anziana donna simpatica e piena di verve che le propone subito di trascorrere qualche tempo a casa sua, non appena arrivate in America. Anita acconsente benché Justin Henderson, l'affascinante e turbolento pupillo di Margherita, non si decida a lasciarla in pace. Il vero viaggio, quello che cambierà totalmente la vita di Anita, avrà tuttavia inizio solo quando la traversata sarà terminata e la protagonista vedrà con i suoi occhi le colline del Sud, ne avvertirà il profumo e l'irresistibile richiamo. Paesaggi sconfinati si stendono come veli dipinti davanti ai suoi occhi e Anita sente che potrebbe vivere lì per sempre. Tuttavia, le ombre scure della Guerra Civile si addensano all'orizzonte e il dolore, l'odio, la paura sono molto più vicini di quanto si possa immaginare...


Ho avuto la fortuna di leggere questo libro in anteprima e l'ho letteralmente divorato benché non sia breve. Linda scrive divinamente e riesce a rendere scorrevolissime anche le pagine più "storiche", se così si può dire. Questo è, infatti, forse uno dei romanzi storici più emozionanti e brillanti che io abbia mai letto. E' un romanzo completo, soprattutto: tra le sue pagine, ritroviamo l'amore, l'amicizia, il senso di appartenenza a un luogo che abbiamo eletto "patria", la guerra, la lotta contro il razzismo e la fiera affermazione della propria indipendenza. I personaggi che Linda ci presenta sono "tridimensionali": di ognuno di loro possiamo conoscere le gioie, le passioni, i dolori e i più oscuri moti dell'animo. Per non parlare di Justin, del quale mi sono letteralmente innamorata sin dalle prime pagine. Un altro aspetto degno di nota è la bravura con la quale Linda descrive questi immensi, sterminati luoghi che ho avuto modo di vedere solo nei film: è talmente brava da suscitare nel lettore la voglia di interrompere per un attimo la lettura, chiudere gli occhi e immaginare di essere lì, su quelle colline, per respirare quell'odore che solo la terra del Sud possiede.

Consiglio di cuore questo romanzo perché è un piccolo, grande capolavoro ed è il frutto di un lungo lavoro di studio, ricerca e, soprattutto, passione infinita.

venerdì 6 settembre 2013 | By: Unknown

"Sorpresa da un angelo" di Elisabetta Modena - Recensione.



Benedetta è una studentessa diciassettenne come tante: carina in modo non troppo vistoso, dolce e insicura. Ha una gemella, Romina, che è il suo esatto opposto e con la quale non riesce a costruire un buon rapporto. La situazione familiare, in realtà, non è delle migliori: i genitori di Benedetta stanno tentando di attraversare un momento di crisi con l'aiuto di una psicologa, Rosi è nata da un anno appena, Ricky gioca continuamente alla playstation e Romina ha smesso di frequentare la scuola. Come se non bastasse, la nostra protagonista è infatuata da quattro anni di Manu, un suo compagno di classe, che non la degna neppure di uno sguardo. Ed è proprio adesso, quando tutto sembra volgere al peggio, che Nathanael entra nella sua vita. Alto, occhi azzurri e capelli biondi, sembra un angelo disceso dal cielo. Giorno dopo giorno, la vita con Nat diventa sempre più strana: Benedetta può sentire della musica direttamente nella sua testa ogni volta che è al suo fianco, per non parlare di quell'assurda sensazione di pace e di calore che la pervade quando lui c'è. E se Nat fosse davvero un angelo? Non un angelo qualunque, ma addirittura il suo angelo custode? 


Ho conservato questo ebook nel kindle per tantissimo tempo senza riuscire a trovare il tempo di leggerlo; adesso, finalmente, ho iniziato e terminato in pochi giorni quella che si è rivelata essere una lettura piacevolissima e scorrevole. Conoscevo da tempo Elisabetta Modena non solo come amica e lettrice (grazie ad aNobii) ma anche come autrice dell'apprezzabilissimo romanzo breve Il guardiano delle menti e devo dire che la sua scrittura è cresciuta e maturata ulteriormente. Nat non è il solito angelo al quale gli YA contemporanei ci hanno abituati: è un angelo cristiano, lo stesso angelo del quale ci parlavano i nostri genitori quand'eravamo bambini. Elisabetta è bravissima nello svelarci le luci e le ombre di una creatura celeste improvvisamente costretta a fare i conti con un corpo mortale e con le sue tentazioni. Benedetta, la protagonista, è un personaggio molto positivo: se nelle prime pagine del libro può sembrarci un po' "chiusa" e prevenuta, col tempo cresce sino a diventare una donna perfettamente in grado di gestire se stessa e i suoi sentimenti. Interessante è anche la figura di Romina, tormentata e difficile, nonché l'intero intrico dei rapporti familiari tra genitori e figli, fratello e sorella. Se proprio dovessi trovare un difetto a questo romanzo, sarebbe il fatto che talvolta alcuni episodi potrebbero risultare anacronistici (è il caso delle eccessive restrizioni dei genitori di Benedetta sulle sue uscite o  la passione di Alessandra per Baglioni) ma si tratta di dettagli insignificanti. E' un libro che consiglio a tutti, senza limiti di età, soprattutto perché è un libro italiano nel modo di raccontare, nella spiritualità, nella scelta della "colonna sonora". Una buona risposta, insomma, a tutti i cloni che i grandi editori importano dall'America. Abbiamo anche noi i nostri ottimi autori: riscopriamoli.

giovedì 5 settembre 2013 | By: Unknown

Gli Undici - breve identikit dei miei film di agosto (part 2)




ed eccoci qui con la seconda ed ultima parte del mio speciale dedicato ai film che mi hanno accompagnata per tutto il mese di agosto.


"Daisies" di Vera Chytilova (commedia drammatica, 1966)
voto: ****/4 e lode

Non saprei nemmeno come iniziare a raccontarvi questa meravigliosa pellicola surrealista della Chytilova, pioniera della new wave cecoslovacca dei primi anni '60. Si tratta di un film anti-comunista geniale nei costumi, nella fotografia, negli effetti, nella recitazione. Splendido il finale, con le due ragazze che, dopo la ribellione, si piegano al sistema nel tentativo di rimettere "insieme i cocci" (memorabile la sequenza dell'abbuffata e della successiva pulizia della sala) ma vengono comunque fatte fuori. La sceneggiatura, poi, è pura letteratura.



le due protagoniste si voltano a guardare i resti delle pannocchie che hanno divorato ed è questa, per loro, la prova tangibile della loro esistenza

Piegatesi al sistema, tentano di rimettere insieme i pezzi e "tutto sarà pulito"

Il sistema, tuttavia, si libererà ugualmente di loro. Imbottite di giornali, vedono l'immenso lampadario di cristallo staccarsi dal soffitto e precipitare sui loro corpi.


"Sisters" di Douglas Buck (horror/thriller, 2008)
voto: */4

Questo è uno di quei film che potete risparmiarvi senza troppi rimpianti: a tratti truculento, inutile e banale. Due gemelle siamesi vengono separate e una delle due muore durante l'intervento. Muore la buona, naturalmente. Resta quella malvagia, Angélique, brutta come il debito nonché totalmente incapace di recitare OR di assumere un'espressione intelligente per un secondo almeno. Il ruolo dello psichiatra, poi, mi è totalmente oscuro (della serie: ma che te fumi?). Insomma, l'unico motivo che potrebbe spingervi a guardare Sisters è Chloe Sevigny, alias una delle donne più affascinanti al mondo. Per il resto...andate a farvi una pizza, piuttosto. Ah, dimenticavo di dire che dovrebbe essere il remake dell'omonimo film di Brian De Palma. Ehhh, caro Douglas! Anch'io vorrei essere il remake vivente di Cesare Pavese ma è che, vedi, proprio non mi riesce.

"A casa nostra" di Francesca Comencini (drammatico/thriller, 2006)
voto: **/4

Partiamo da un presupposto: a me, la Comencini, non piace neanche per niente. Comunque il film è ben fatto, per carità, scorre e non dà problemi se non fosse per un'unica, enorme, difficoltà: Laura Chiatti. Ragazzi, io Laura la odio dai tempi di Ho voglia di te e non mi è più passata. E' come una malattia: vedo Laura e penso "il cinema italiano fa schifo". Papale papale. E poi, santoddio, ha delle tette orrende. Sorvolando su tutto ciò, ci tengo a sottolineare che Valeria Golino, pur non essendo assolutamente un'attrice da oscar, dà qui il meglio di sé (come anche nel meraviglioso Respiro di Emanuele Crialese). Il guaio principale di questo film, oltre a Laura Chiatti, è che è confuso. Intricato. Troppa carne a cuocere e gran parte di quella carne è stra-banale: la classica modella che si fa il classico politico che viene intercettato dalla classica brava figliola che crede nella legge ma sta perdendo la fiducia nel sistema. Una spolverata di cocaina e il gioco è fatto. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, dunque. Serenamente dimenticabile.



"Viaggio d'estate" di Richard Loncraine (commedia, 2009)
voto: ***/4

Ora, io non capisco assolutamente perché questo film non abbia avuto successo in Italia: è divertente, arguto e recitato benissimo. Ritroviamo una Renée Zellweger al meglio di sé, il Mr Big di Sex and the city e un Logan Lerman poco più che adolescente (mi sono innamorata di lui con Noi siamo infinito e non lo dimenticherò tanto presto). Il film narra liberamente un episodio della vita del celebre attore George Hamilton: il viaggio con sua madre e suo fratello attraverso l'America. Viaggio che, tra l'altro, lo condusse dritto tra le braccia della sua carriera d'attore. Procuratevi il dvd, preparate i popcorn al microonde (io, personalmente, ho il terrore degli scoppiettii che fanno in padella) e riscoprite questo bel film ingiustamente finito nel dimenticatoio.



"Spring Breakers" di Harmony Korine (drammatico, 2012)
voto: ***/4

Ho già parlato di questo film in un mio post precedente indi per cui non aggiungerò nient'altro. Vi ricordo che a breve dedicherò un intero articolo a questo film su Prudence Magazine: stay connected.









"Le amiche" di Michelangelo Antonioni (drammatico, 1955)
voto: ****/4

Leone d'Argento a Venezia nel '55, Le amiche è una delle opere più travagliate e travolgenti del Maestro. Il film è una radiografia esatta della psicologia femminile in ogni suo aspetto: la donna viene vista nei suoi rapporti con se stessa, con l'uomo e, in particolar modo, con le altre donne. Il titolo, così fortemente definitivo, mette in luce l'aspetto dell'amicizia femminile, un'amicizia in cui amore, odio e ipocrisia si mescolano con l'invidia, con l'attrazione reciproca e con l'inevitabile competizione in ogni campo della vita. Mi viene in mente una citazione terribile di Irène Némirovsky: "Non si ama un uomo per lui stesso, ma lo si ama contro un'altra donna." (in Il vino della solitudine). 



Momina: "Va' a vedere che stasera succede il miracolo."
Clelia: "Che miracolo?"
Momina: "Che ci divertiamo."



"Anatomia di un omicidio" di Otto Preminger (drammatico/giallo, 1959)
voto: ***/4

Io amo James Stewart. Lo amo in maniera intima e viscerale (mia sorella, ogni volta che me lo sente dire, se ne esce con un "Tanto è morto, immaginatelo com'è adesso nella bara") e in questo film è semplicemente immenso, come suo solito. La trama è semplice e lineare: lei dice di essere stata violentata, lui uccide l'aggressore e James Stewart lo difende in tribunale. Niente di che, direte voi. La grandezza di questo film, infatti, è nei dettagli, nell'amore che l'avvocato Paul Biegler nutre per la Legge (trascorre le sue serate sfogliando libri di giurisprudenza con un suo collega alcolizzato) e, al tempo stesso, nella sua calcolata freddezza. Biegler sa perfettamente che l'accusato è colpevole e tuttavia riesce a scagionarlo poiché avrebbe agito sotto l'effetto di un "impulso irresistibile". Cavilli da Azzeccagarbugli, insomma. L'intento di Preminger, infatti, non è quello di dividere il giusto dallo sbagliato: come da titolo, il regista vuole analizzare scientificamente il delitto, il prima il dopo e il durante, senza alcun insegnamento morale da trasmettere. Ed è qui, la grandezza di questo film.


Gli Undici - breve identikit dei miei film di agosto (part 1)


Sulla mia scrivania c'è un quadernetto. E' uno di quei quaderni che davano in omaggio al Banco di Napoli nel 2006, quando la banca era sponsor ufficiale delle olimpiadi o qualcosa del genere. Dal 2009, uso quest'orrido supporto cartaceo per annotare titolo, anno e regista di ogni film che guardo. Un'abitudine sciocca? Naaa. Piuttosto un diario di viaggio, una testimonianza dei miei gusti, del loro trasformarsi, del mio crescere. Quest'ultimo mese, tra febbre e tonsillite e robetta varia, la lista dei film è stata decisamente breve. La condivido con voi aggiungendo un mio piccolo commento (della serie: nonhaiproprionientedafare).

p.s. avete mai assaggiato la granita al tamarindo? io ci ho provato ieri. è una mia impressione o non dà assolutissimamente di NIENTE?




"Valley girl" di Martha Coolidge (commedia, 1983)
 voto: */4

Come potrete notare, il mio voto per questo film è decisamente basso. Perché mai? Beh, è un film scialbo. Scialba lei - bionda e inutile da far paura - e scialbo lui, un Nicholas Cage giovanissimo (tanti capelli fa, per intenderci). La trama è inconsistente e potrei affermare con assoluta certezza che si tratta di un Tre Metri Sopra Il Cielo ante litteram (ma Pollo non muore alla fine). E' un film difficilissimo da reperire, io stessa sono stata costretta a guardarlo in lingua originale. Perché sbattersi tanto?, vi chiederete. Beh, questo film ha due pregi:
è un modo come un altro per tuffarsi negli anni '80 e ha un'ottima colonna sonora. In particolar modo, vi segnalo una bellissima Melt in you dei Modern English (watch the video below) e l'ancor meno conosciuta A million miles away dei Plimsouls (quest'ultima mi mette addosso una voglia incredibile di ballare. Ballare come balla mio padre, mezzo twist mezzo charleston mezzo boh-basta-che-mi-muovo).



"Dead Silence" di James Wan (horror, 2008)
voto: **/4

Un voto bassino per un film abortito: grandissime potenzialità, risultato quasi banale. La trama è meravigliosa: una donna ventriloqua e sterile costruisce un centinaio di marionette che diventano "i suoi bambini" in tutte le sfumature horror possibili e immaginabili. La donna viene uccisa e, ovviamente, torna dal regno dei morti per vendicarsi e lo fa proprio attraverso le sue marionette. Buona l'idea, dunque, accompagnata da una fotografia ad effetto (un po' cozza, forse, ma non guasta). Il grande problema è uno solo, ma devastante: la sceneggiatura. E' banale, scritta male e appiccicata con lo sputo. Un vero peccato. La seconda stellina è tutta per il finale, inaspettato e geniale. Non ci ero arrivata nemmeno io, il che è tutto dire :P 


"Attenti a Mary Shaw dagli occhi pazzi! 
Non aveva figli, ma solo pupazzi! 
E se per caso nei vostri sogni appare, 
non dovete mai, mai gridare!"

what a pretty girl!




"Kamikaze girls" di Tetsuya Nakashima (commedia, 2005)
voto: **/4

Questo è un film che molti di voi avranno già visto, ne sono certa. E' conosciuto in Italia come "manifesto" delle Gothic Lolita (per maggiori informazioni watch this video, ma sono sicura che qualche amico ve l'abbia già segnalato :P). Il film è leggero, scorrevole e delicato. Simpatiche le protagoniste, pur nelle loro smorfie da anime (ma suppongo che questo sia esattamente il loro modo di recitare e di guardare alla vita, in generale). Ve lo consiglio perché è un classico, a modo suo. Voglio andare a Tokyo e comprare tutte quelle orribili unghie finte.



 "Suicide Club" di Sion Sono (drammatico/thriller/horror, 2002)
voto: */4

Okay, faccio un bel respiro e provo a parlarvi di questo film. Si tratta di una delle pellicole che compongono la Trilogia del Suicidio del noto regista giapponese. Devo ammettere che il film non mi è piaciuto. Ne comprendo i motivi, lo spirito, i (pochi) personaggi riusciti, ma ciò non mi ha reso il film più gradito. Inutilmente truculento, è uno splatter che si traveste da film di denuncia (o un film di denuncia che si traveste da splatter) ma, in tutto questo, la componente thriller risulta quasi di troppo. Insomma, complimenti per l'idea ma facciamo che passo. Vi allego il video della famosa scena della metropolitana, quella che ha fatto uscire la pellicola dai confini del Giappone.
p.s. non guardate questo film dopo pranzo: vi bloccherebbe la digestione. Ne so qualcosa.


to be continued...
domenica 1 settembre 2013 | By: Unknown

wake me up when september starts.

Io e Luci, stazione Bari Nord, luglio 2013


Primo settembre. In passato, quando scrivevo su un blog che sentivo molto più mio di questo, dedicavo sempre un post al primo giorno di questo mese. L'inizio dell'autunno, dio, l'ho sempre amato. E' per l'odore. Quell'odore di foglie e asfalto umido, di aria che cambia, di vento. Lo sfrigolare dell'attesa. Improvvisamente mi vien voglia di studiare (oddio, non troppa) e ripenso agli anni del liceo, al mio svegliarmi ogni mattina nel freddo solo per pensare Voglio impiccarmi, tutti quegli anni, eppure ne è valsa la pena. Di viverli (di farmi vivere, anche, giusto un po'). E adesso è di nuovo settembre, non ho scuole da ricominciare ma solo un progetto da continuare, un ostinato andare avanti, e pregare dio ti prego dammi la pazienza dammi la saggezza la calma l'ipocrisia necessarie. Il mio latino, la mia grammatica, la mia letteratura italiana II. La tesi che si avvicina e mi sembra ieri quella mattina bollente dell'iscrizione, il numero di matricola che contiene le date di nascita di mia madre e mia sorella, in coda alla segreteria di facoltà, quando a un certo punto sono quasi svenuta e mi hanno regalato un cornetto bauli. Ma sono passati due anni. Ascolto una playlist ben congegnata su Rookie e penso al White Russian di ieri, agli occhi di Sergio mentre diventavano lucidi (non bevete mai vodka sulla ricotta forte), al suo outfit total grey ma era sempre meglio dei pantaloni verdi di giovedì, a quanto possa passare il tempo ma noi siamo giovani, ancora, e "si rimane giovani solo se lo si è stati", diceva Pavese. Penso anche a Spring Breakers (Harmony Korine 2012), alla meravigliosa scena in cui James Franco suona Everytime e tutta quella dolcezza e tutta quella violenza in un film che è un ossimoro colorato e sì, decisamente ne parlerò nel mio prossimo post su Prudence.


Siri Tollerod in un servizio per Vogue Italia di chissà quanti millenni fa


Sono di un umore variegato, un po' dolce marmorizzato un po' Alpenliebe latte&menta. Questa sera io e Marzia eravamo alle panchine e dei bambini in bicicletta si sono fidanzati con noi. Ora, non so spiegare esattamente come sia successo. So solo che hanno iniziato a dichiarare il loro amore (e a dire molte altre cose sentite da chissà chi e delle quali, santoddio, non capivano assolutamente il significato) e se ne sono andati tutti contenti gridando di essersi fidanzati. Felici loro, felici tutti. Dovrò trovare le parole per dire a Sergio che da oggi sto con un altro.