lunedì 30 aprile 2012 | By: Unknown

La scaloppina al limone.

Partiamo dal presupposto che in questi giorni sono intrattabile irritabile ingestibile e andiamo avanti dicendo che basta oh che ci volete fare sono incazzata. Con chi, per che cosa? e che ne so, perché dovrei saperlo io, poi. C'è una scaloppina al limone che va su e giù tra il fegato e il cuore. e non so darle un nome, davvero. so solo che è a forma di groppo e che non se ne va. e leggere Vian mi fa male, mi dà la sensazione che Bari Mola il mondo mi si stiano richiudendo dentro la testa. il che - probabilmente - è vero.

comunque, da qualche giorno ho un kindle. si chiama Ken, è gay e vive in una custodia rosa. e mi ama più di chiunque altro a questo mondo. il che vale molto, di questi tempi. 

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domenica 22 aprile 2012 | By: Unknown

chi meno ama è il più forte si sa.

pensavo a quanta gente potremmo incontrare ma non incontriamo mai, alla fine. Con quante persone potremmo stare bene, quante scambieremmo per l'altra metà dell'androgino che eravamo. Ma poi. Poi la vita ci porta dove tira il vento e chi se ne frega, e incontri persone delle quali t'innamori ma chissà come sarebbe andata se avessi incontrato qualcun altro e di quel qualcun altro ti fossi innamorata. chissà se saresti stata più felice o più triste, se adesso avresti i capelli rossi e un "Plutot la vie" tatuato sul polso con una penna a punta sottile. chissà. come sarebbe. andata. intanto, di una cosa sei certa: chi meno ama è il più forte si sa. e tu, guarda un po', non sei mai quel "chi".
giovedì 12 aprile 2012 | By: Unknown

Temptation.

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UN’ESPLOSIONE DI IRONIA, PASSIONE E INTRIGHI

PER UN’AUTRICE CHE È GIÀ GARANZIA DI QUALITÀ E INTRATTENIMENTO


In uscita il 26 aprile 2012


Jennifer Crusie

Temptation


Leggereditore, Collana Narrativa

Pagine 336

10,00 euro

ISBN 978-88-6508-162-4



“Brillante, divertente e sexy!”

Kirkus Reviews



“Lo stile della Crusie è inconfondibile, romantico e irriverente.

Questa sua effervescente commedia romantica eleva di gran lunga il livello del genere.”

Publishers Weekly



“L’autrice combina un cast verosimile di personaggi con una trama avvincente e ricca di scene piccanti,

restituendoci una lettura di grande intrattenimento.”

Library Journal



“Jennifer Crusie riesce a dar vita a delle storie di rara grazia, esilaranti e profonde allo stesso tempo.

Vi consiglio di non perderla di vista!”

The New York Times Book Review


TRAMA:

Due sorelle e un’avventura memorabile. Cosa troveranno sul loro cammino? Il successo, l’amicizia o magari l’amore? Durante le riprese del documentario su un’attrice di Hollywood ormai in declino, le sorelle Dempsey si imbattono in una serie di situazioni rocambolesche ed esilaranti che le porteranno a conoscere aspetti della vita che mai prima avrebbero creduto possibili. Esiste davvero un uomo in grado di farti provare sensazioni simili? Basta davvero così poco per essere felici? Le due non canteranno vittoria tanto facilmente, perché a Temptation, il paesino nel quale sono capitate, nulla è scontato, e tutto si conquista vivendo con i battiti del cuore accelerati.



Una storia estremamente ironica, che mette in scena un misterioso omicidio, amori travolgenti, gossip, interessi politici, complicate dinamiche familiari.

L'AUTRICE:

Jennifer Crusie ha scritto quindici romanzi, tradotti in oltre venti Paesi. I suoi libri sono entrati nelle classifiche di New York Times, USA Today, Publishers Weekly, Wall Street Journal, Bookscan e Barnes & Noble. Le sue storie esplorano in profondità l’universo femminile, restituendoci una visione poliedrica delle donne d’oggi e delle situazioni che si trovano ad affrontare. Con Leggereditore ha già pubblicato Una scommessa per amore, ristampato due volte in poche settimane.

La notte degli angeli caduti.

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UN FENOMENO DEL WEB SENZA PRECEDENTI.

UN’AUTRICE DA 2 MILIONI DI E-BOOK VENDUTI.

IN VETTA ALLE CLASSIFICHE DEL NEW YORK TIMES.



PERFETTO PER LE LETTRICI DI LARA ADRIAN, CHARLAINE HARRIS E J.R. WARD.



In uscita il 26 aprile 2012


Heather Killough-Walden

La notte degli angeli caduti


Collana Narrativa

Pagine 352

5,00 euro

ISBN 978-88-6508-158-7


“Una nuova ed entusiasmante serie, popolata da personaggi intriganti

e da cattivi memorabili e seducenti ai massimi livelli!”

Romantic Times



“Un libro dal quale non avrei mai voluto staccarmi, tanto da portarlo sempre con me!”

Goodreads



“Un’altra lettura imprescindibile del genere paranormal.”

Booklist



LA GUERRA DEGLI ANGELI STA PER AVERE INIZIO, LA RESA DEI CONTI È VICINA... SOLO UNA DONNA RIUSCIRÀ A RISTABILIRE GLI EQUILIBRI CHE REGGONO LE SORTI DEL MONDO.

TRAMA:


Quattro arcangeli vagano sulla terra, alla ricerca della compagna che possa placare i tormenti che li dilaniano. I loro occhi non conoscono pace, le loro anime perse in una notte che sembra non conoscere confini... Troppa distanza li separa dalle compagne alle quali il destino li ha legati per l'eternità. Quando finalmente la prima compagna viene trovata da Uriel, l’angelo vendicatore, sembra che la condanna sia stata spezzata per sempre. Ma una guerra feroce sta per iniziare, e nessuno è al sicuro. Un romanzo che ha proprio tutte le carte in regola: azione, sensualità, intrighi ed elementi biblici perfettamente ricostruiti. Un altro grande successo che conquisterà legioni di lettrici.

L'AUTRICE:

Heather Killough-Walden ha iniziato a scrivere a soli cinque anni. Al momento ha scritto una decina di romanzi. Le sue serie hanno dapprima spopolato in rete in formato e-book, raggiungendo delle cifre di vendita sbalorditive, per poi essere pubblicate da una prestigiosa casa editrice. Attualmente ogni sua nuova uscita si colloca in vetta alle classifiche di vendita. Con questo primo titolo della serie sugli Angeli Caduti, l’autrice si colloca fra le voci di punta del genere paranormal, ai livelli di grandi come Lara Adrian e J.R. Ward.

IL BOOKTRAILER:


Apprendista sirena.

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Pieretta Dawn

Apprendista sirena



Traduzione di Francesca Fabbri e Lucia Olivieri

Fazi Editore

Collana: Lain

pp. 270 ca. – euro 10,00


in libreria dal 27 aprile


Caso letterario in Thailandia, Apprendista Sirena, primo libro della “Trilogia delle Interspecie”, è stato in testa a tutte le classifiche per un anno. Pieretta Dawn ha esordito con questo libro a soli 15 anni, diventando un fenomeno mediatico e un modello di riferimento per molti giovani, ricevendo anche un’onorificenza ufficiale dal Ministero dell’Istruzione thailandese per il suo impegno e dedizione nell’avvicinare i ragazzi al mondo della letteratura. Il romanzo della giovane scrittrice sposta per la prima volta l’immaginario fantasy nelle profondità marine e lancia un appello per la salvaguardia e il rispetto del pianeta Terra.

TRAMA:

Leila è un’orfana con un raro caso di amnesia, non ricorda nulla della sua infanzia e sta cercando il suo posto nel mondo. Non si aspetta certo di incontrare Nathair, un ragazzo difficile che lavora nel mercato nero dell’isola di Mondreside, facendo affari con alcuni criminali per aiutare sua madre, malata terminale. I due ragazzi si incontrano in strane circostanze: sono stati selezionati entrambi per diventare Apprendisti Sirena, ibridi che dovranno studiare per diventare ambasciatori tra la razza umana e il Popolo Sireno. Il popolo sottomarino è minacciato dall’inquinamento provocato dai terrestri, persuaderli a curarsi del pianeta Terra è fondamentale per la loro sopravvivenza.

L'AUTRICE:

Pieretta Dawn, pseudonimo di Praekarn (Pier) Nirandara, è nata nel 1994 e vive in Thailandia con sua madre. Ha pubblicato il suo primo Apprendista sirena a soli 15 anni

La chimera di Praga.

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Laini Taylor

La chimera di Praga


Traduzione di Donatella Rezzati

Fazi Editore

Collana: Lain

pp. 400 ca. – euro 16,50

In libreria: 4 maggio 2012


Già finalista al National Book Award, con La chimera di Praga Laini Taylor ha visto confermati il plauso e l’interesse della critica oltre al successo di pubblico. Il suo romanzo, finalista all’Andre Norton Award è stato tra i migliori dieci libri del 2011 per Amazon, segnalato da New York Times, Publishers Weekly, Kirkus Reviews e School Library Journal come uno dei libri migliori del 2011. Ambientata tra Praga, città magica degli alchimisti, e la casbah fumosa di Marrakech, la storia di Karou è un modern fantasy nel quale si intreccia la mitologia legata alle chimere. I diritti di traduzione del libro sono stati acquisiti in 25 Paesi e quelli cinematografici dalla Universal Pictures, dopo un’infuocata asta tra 5 major.


TRAMA:

«C’era una volta un angelo che s’innamorò di un diavolo… ma il loro era un amore impossibile». Karou è una persona speciale. Ha dei capelli naturalmente blu splendenti come seta e una filigrana di tatuaggi su tutto il corpo. È di casa nei vicoli più stretti di Praga come nei caotici mercati di Marrakech, e parla quasi tutte le lingue del mondo, e non solo quelle umane. Ma Karou ha un segreto. A volte scompare per giorni, nessuno sa dove. E nemmeno lei sa quale sia la sua origine. Fino a quando, un giorno, non appaiono su molte porte in giro per il mondo misteriose impronte nere. Delle sconosciute figure alate, arrivate da una fessura nel cielo, le imprimono nel legno e nel ferro. Una di loro incontra Karou nell’affollata città vecchia di Marrakech: è allora che inizia un amore le cui radici affondano in un violento passato. Alla fine Karou scoprirà di sé più di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

L'AUTRICE:

Laini Taylor è autrice di altri tre romanzi: Blackbringer e Silksinger, della serie Dreamdark, e del romanzo arrivato finalista al National Book Award, Lips Touch: Three Times. Vive a Portland, in Oregon, con il marito, l’illustratore Jim Di Bartolo, e la figlia Clementine.


«Ogni libro che si apre con un “C’era una volta” genera grandi aspettative. È una frase che inevitabilmente rimanda alle fiabe e ai classici rilegati in pelle che trattano di grandi avventure, e che preannuncia ai lettori mondi carichi di magia». The New York Times


«Laini Taylor sforna un altro magistrale mix di realtà e fantasia con il fascino del cross-over. Squisitamente scritto, e dal bel ritmo, il racconto è ambientato in una spettrale e romantica Praga». Publishers Weekly


«La chimera di Praga è una bestia rara: un romanzo che parte dall’ordinario e lo fa apparire sorprendente e nuovo. Taylor ha abbracciato la mitologia degli angeli riadattandola in una forma straordinaria, così che, alla fine di questo esaltante e indelebile libro, avevo voglia di credere davvero nell’esistenza di questi esseri violenti e tormentati». John Connolly


«L’autrice descrive abilmente una spietata eroina, chioma blu acceso, tatuaggi, abilità marziali, il suo attaccamento crescente a un guerriero dall’eccellenza innaturale, ma non completamente sano di mente, e, negli episodi a venire, un esercito di angeli assassini da affrontare. Raramente una serie ha preso il via così squisitamente». Kirkus Reviews


«Un’avventurosa ricerca della propria identità, La chimera di Praga è scritto con uno stile raffinatissimo e un tocco di umorismo, e pone profonde domande sull’identità, le aspirazioni, la fiducia, il tradimento e il senso di appartenenza». The Los Angeles Times

Mi chiamo Chuck - Recensione.

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Chuck ha diciassette anni, frequenta il liceo e vive un po' ai margini: mai avuta una ragazza né una comitiva. In compenso, ha uno splendido rapporto con il suo migliore amico e una serie infinita di piccole manie che gli tengono compagnia: ad esempio, Chuck ha bisogno di controllare le piastre della cucina moltissime volte prima di andare a dormire, per il terrore che la casa prenda fuoco durante la notte. Ma non è sufficiente: si lava continuamente le mani per paura di germi e conseguenti malattie; gira la rotella dell'armadietto scolastico almeno quattordici volte per assicurarsi dell'avvenuta chiusura e colleziona Converse. In realtà, la questione delle Converse è molto più complessa di ciò che sembra: ogni giorno, Chuck sceglie il colore delle sue amate scarpe a seconda dell'umore. Il suo, dunque, è un vero e proprio "sistema". Tutto procede alla grande fino a quando il nostro protagonista, incuriosito dal suo stesso modo di fare, non si lascia andare a qualche ricerca sul web ed è proprio così che scopre, grazie a Wikipedia, di essere affetto da disturbo ossessivo-compulsivo. Nello stesso periodo, inoltre, Chuck conosce la ragazza dei suoi sogni: si tratta di Amy, la sua nuova e bellissima compagna di classe. Tuttavia, sarà proprio il rapporto con lei a portare alla luce tutte le conseguenze disastrose del problema di Chuck, sino a spingerlo alle sedute con una stramba psicoterapeuta e ad una lunga, estenuante, battaglia interiore...


Davvero molto carino e divertente, questo romanzo di Aaron Karo! Confesso che il primo capitolo mi aveva lasciata un po' interdetta, con tutto quel parlare del "conto delle pippe": tuttavia, il nostro autore sa conquistare in fretta l'entusiasmo del lettore. Chuck è un tipetto davvero simpatico che, sotto sotto, fa anche un po' pena. Il protagonista, infatti, altro non è se non il prototipo dello "sfigato medio", colui che non ha mai avuto una ragazza e che, per di più, si complica la vita con delle manie a dir poco ridicole. E se da un lato il lettore ride e si diverte inseguendo Chuck nelle sue quotidiane peripezie, dall'altro si dispiace, si rattrista e avverte il bisogno di aiutarlo a riprendersi, a riconquistare la sua vita e ad andare avanti. Infatti, al di là del linguaggio spassoso di Karo, ci ritroviamo dinanzi ad un vero e proprio dramma: quello di un adolescente che non è in grado di prendere in mano le redini della sua vita, che ha paura di tutto e che preferisce nascondersi dietro le sue fissazioni per evitare di affrontare il mondo così com'è, con i suoi spigoli e le sue insidie. Tanto di cappello ad Aaron Karo, dunque, per aver messo in scena un dramma così comune ai giorni nostri, e per averlo saputo rivestire di ironia e della giusta dose di malizia.

cammina.

"Sapesti i tentacoli
del dubbio, assai volte. Procedi ancora. Perché
riottoso t'arresti, disperi di te,
o vagabondo? Perché?
Cammina."

(Montale, da Ritmo, in Poesie disperse)
martedì 10 aprile 2012 | By: Unknown
domenica 8 aprile 2012 | By: Unknown

auguro a te e famiglia la mia stessa sfiga.

ed eccomi qui, a trascinare lo strascico di questa pasqua che è iniziata de merda e si è conclusa allo stesso modo. è iniziata con mamma isterica che gridava "pulisci di qua pulisci di là che abbiamo gente a pranzo muoviti lava i bagni spolvera il salone e il soggiorno passa lo swiffer spazzola la tuta che ci sono rimasti attaccati i peli del gatto lava per terra ucciditi, infine". è andata avanti con un virus nel portatile. e poi con hotmail che mi aveva bloccato l'account - il mio preziosissimo account, con tanto di email di case editrici/colleghe e amiche/fidanzato bla bla - e mi ostacolava meschinamente qualunque tentativo di recupero. infine windows movie maker che mi ha cancellato mezzo video delle vacanze 2011, ma perché minchia mi ostino a usare un programma così sfigato? ed eccoci alle ore 21:46 di questo giorno del ciufolo. Il telefono di casa non funziona, così il consorte non può chiamarmi. non solo: non possiamo nemmeno sentirci al cellulare, perché quel genietto del male ha dimenticato il suo catorcio telefonico in campagna. that's all folks. auguro buona fine-pasqua a tutti voi, che tra l'altro oggi mi sono arrivati solo tre sms di auguri. gli anni scorsi arrivavo persino a venti. dite che a furia di non rispondere "ricambio a te e famiglia" la gente si sia rotta i maroni di mandarmi messaggi di auguri?

"Ti piaceva la vita fatta a pezzi,
quella che rompe dal suo insopportabile ordito."

(Montale, naturalmente)

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venerdì 6 aprile 2012 | By: Unknown

Clizia.

Mi piacerebbe chiamare mia figlia Clizia, se avessi una figlia, ma è meglio aspettare qualche anno. diciamo pure decennio o ventennio, chissà. La Clizia di Machiavelli, che non è la stessa di Montale. La Clizia che bevve brina e lacrime fino a che non rinacque girasole. Clizia allungata sulla chaise longue, me la immagino, languida e morbida dentro un vestito di mussolina bianca quasi trasparente. Clizia e i lunghi capelli mossi che immagino color mogano, trafitti di ciocca in ciocca dalla luce del sole. Sì, mi piacerebbe chiamarla Clizia, questa bambina che forse - tra dieci venti trent'anni - sarà mia.

"Sempre allungata
sulla chaise longue
della veranda
che dava sul giardino,
un libro in mano forse già da allora
vite di santi semisconosciuti
e poeti barocchi di scarsa reputazione
non era amore quello
era come oggi e sempre
venerazione."

Scrisse Montale, tante vite fa.


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fotografia di Tim Walker, genio del nostro tempo.
giovedì 5 aprile 2012 | By: Unknown

at your feet.

Mi sono inginocchiato ai tuoi piedi
o forse è un'illusione perché non si vede
nulla di te
ed ho chiesto perdono per i miei peccati
attendendo il verdetto con scarsa fiducia
e debole speranza non sapendo
che senso hanno quassù il prima e il poi
il presente il passato l'avvenire
e il fatto che io sia venuto al mondo
senza essere consultato.
Poi penserò alla vita di quaggiù
non sub specie aeternitatis,
non risalendo all'infanzia
e agli ingloriosi fatti che l'hanno illustrata
per poi ascendere a un dopo
di cui sarò all'anteporta.
Attendendo il verdetto
che sarà lungo o breve grato o ingrato
ma sempre temporale perché nulla di buono è mai pensabile
nel tempo,
ricorderò gli oggetti che ho lasciati
al loro posto, un posto tanto studiato,
agli uccelli impagliati, a qualche ritaglio
di giornale, alle tre o quattro medaglie
di cui sarò derubato e forse anche
alle fotografie di qualche mia Musa
che mai seppe di esserlo,
rifarò il censimento di quel nulla
che fu vivente perché fu tangibile
e mi dirò se non fossero
queste solo e non altro la mia consistenza
e non questo corpo ormai incorporeo
che sta in attesa e quasi si addormenta.

(Eugenio Montale, Ai tuoi piedi, in Quaderno di quattro anni)

anacronisticamente.

martedì 3 aprile 2012 | By: Unknown

Mi chiamo Chuck.

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in libreria dal 4 aprile 2012

Aaron Karo

Mi chiamo Chuck
Ho diciassette anni. E, stando a Wikipedia, soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo.

Giunti Y

Pagine: 288

Prezzo: € 12,00

EAN-ISBN 9788809759800


UN ESTRATTO:

La mia definizione di sporco e la vostra definizione di sporco probabilmente sono molto diverse. Voi vi lavate le mani dopo aver mangiato il pollo o dopo aver fatto la cacca. Io devo lavarmele dopo aver toccato un animale, un bambino, una cassetta delle lettere, un pulsante dell’ascensore, i soldi – le monete soprattutto –, le mani degli altri, qualsiasi cibo – sale, pepe e condimenti compresi – e qualsiasi cosa io consideri «della natura» – erba, terra, legno e così via.
Mi lavo le mani un botto di volte.
Spesso è l’unica cosa a cui riesco a pensare.

TRAMA

Chuck Taylor ha diciassette anni e mille paranoie. Si lava le mani continuamente, controlla ossessivamente le manopole dei fornelli e il terrore dei germi condiziona le sue relazioni sociali, di fatto quasi inesistenti se si esclude Steve, goffo amico del cuore bersaglio delle angherie dei bulli della scuola. Chuck ha anche una sorella, Beth, che lo ignora al punto da negargli persino l’amicizia su Facebook. La sua giornata è costellata dalla ripetizione di gesti, regole maniacali che lui stesso si è imposto per non perdere del tutto il controllo di sé. E poi ci sono le Converse All Star: ne possiede decine di paia di ogni colore che ha abbinato ai vari stati d’animo. Converse rosse = arrabbiato, gialle = nervoso e così di seguito. I genitori, però, sono sempre più preoccupati e, nonostante le rimostranze di Chuck, decidono di spedirlo dalla strizzacervelli. Ma è l’arrivo di una nuova compagna di classe a cambiare radicalmente la vita di Chuck e ad aggiungere un nuovo colore alla sua collezione di Converse.
Impossibile non ridere con questo esilarante racconto in prima persona di Chuck, uno dei più divertenti e struggenti personaggi della narrativa contemporanea.

L'AUTORE

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Aaron Karo è un giovane autore di libri di fiction umoristica, bestseller nelle classifiche americane e apprezzati per la vena graffiante e sfacciata. Dal 1997 Karo è anche editorialista di una rubrica seguitissima, che ha avuto così tanto successo da diventare un social network. Questo è il suo primo romanzo per YA.

Links interessanti:

SFOGLIALIBRO DEL ROMANZO - qui

PER ACQUISTARE IL LIBRO ONLINE - qui

PER ACQUISTARE L'EBOOK - qui

Un uso qualunque di te - Recensione.

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Viola è in un letto, ma non è il suo. Al suo fianco, a dividere con lei le lenzuola, non c'è suo marito ma soltanto uno dei numerosi amanti coi quali tenta di riempire il vuoto che ha dentro. Ed è proprio mentre è in quel letto non suo che Carlo, l'uomo che ha sposato, le lascia uno strano messaggio nella segreteria del cellulare. Sono in ospedale, raggiungimi. Inizialmente, Viola non comprende: l'ansia le offusca la mente, la confonde. Si alza in fretta dal letto, cerca i vestiti e le scarpe, fugge dalla casa del suo amante come un gatto silenzioso. Perché Carlo è in ospedale? Cosa gli è accaduto? Ma, nel momento in cui raggiunge suo marito e lo ritrova lì, sano e salvo nei corridoi asettici dai muri bianchi, capisce: non è di lui che si tratta, ma di sua figlia Luce. In un attimo, il mondo crolla sulle spalle di Viola: la sua inadeguatezza di madre, la sua incapacità di restare al fianco di Carlo, l'uomo che l'ha sempre amata, sfilano davanti ai suoi occhi come scene di un film. Il film che è stata la sua vita sin dal momento in cui ha conosciuto Carlo, al liceo, per poi arrivare a Massimo, il primo uomo col quale l'ha tradito. E adesso che Luce è in ospedale, intrappolata in un letto a combattere contro la morte, il destino sta per riportare a galla un segreto che Viola ha cercato di seppellire nello scorrere incessante del tempo, ma che non ha mai potuto cancellare del tutto.


"Un uso qualunque di te" è un romanzo d'esordio, ma ha già in sé tutti gli elementi di un'opera matura e pensata. La scrittura di Sara Rattaro è molto particolare, carica di metafore e di splendide immagini che si susseguono pagina dopo pagina a un ritmo incessante al quale è impossibile sottrarsi. E' un torrente in piena, la scrittura di questa giovane autrice. L'unica parte del romanzo che mi ha leggermente delusa è la parte iniziale, quando Viola ricorda l'inizio della sua storia con Carlo. Ecco, si vede lontano un miglio che la scrittrice non crede che sia davvero amore, quello che Viola prova per il futuro marito, e questo emerge nel modo di raccontare la loro storia: storia che, in verità, suona scontata e scialba. Troppi cliché: basti pensare alla classica prima volta sulla spiaggia. In realtà, è proprio Carlo che non mi convince! è un personaggio anacronistico, una specie di poeta stilnovista che si ritrova catapultato ai giorni nostri senza capire esattamente come ci è arrivato. Non esistono, uomini come Carlo. Uomini che parlano come lui. Perfetti come lui. Ecco, questo non va. Tuttavia, la storia di Carlo è l'unica nota stonata di tutto il romanzo: per il resto, ho apprezzato molto la maestria con la quale la Rattaro ha saputo portare su carta il dolore, le sue fasi, la sua evoluzione. Il personaggio di Viola è intenso e carico di vita: lei è La Storia che regge il romanzo e, nella sua complessità, nelle sue incertezze, è in realtà l'unica donna veramente forte che incontriamo tra queste pagine. L'unica che, per amore, è disposta a tutto: anche a sacrificare se stessa.

In conclusione, non mi resta che porgere i miei complimenti a questa autrice. Cara Sara, la tua scrittura è poesia. Un po' più di attenzione alla caratterizzazione dei personaggi e sarai perfetta. E direi che rasentare la perfezione già col romanzo d'esordio è uno straordinario risultato.
lunedì 2 aprile 2012 | By: Unknown

Moda Vilona.

Già, la tinta. Ma sono ancora marrone. Spiegatemelo: qual è il mio problema? ho un capello rossorepellente? brown to the core? perché diavolo mi tingo e ritingo e stratingo e rimango sempre marrone? bene, questo mi deprime parecchio. in compenso abbiamo deciso cosa fare a pasquetta, e questa è già una buona notizia. E dovrei comprare un netbook e un kindle ma non ho soldi, quindi facciamo che fate tutti una colletta, vi riempite la libreria con cento copie identiche del mio unico libro edito e mi fate contenta? su, che vi costa? che poi, sto ancora aspettando il magro guadagno dell'anno scorso dalla mia casa editrice. arriverà, non arriverà? chissà perché non sono molto ottimista a riguardo. comunque. mio padre vuole fare l'impresario, ché da presidente della pro loco di un merdoso paesino pugliese a fare l'impresario non ci passa poi tanto, a suo parere. non è un mio problema. oggi è arrivata per posta un'altra copia di Moda Vilona. Ma dico, se devi inventarti un giornale per vendere capi d'abbigliamento via posta perché lo chiami Moda Vilona, perdindirindina? chiamalo postalmarket o euromoda, ecco. ma cazzo, non Moda Vilona che mi dà tanto di Velona e mi fa sentire una vecchia rimbambita. moda vilona. a furia di ripeterlo ti flashi. moda vilona. moda vilona. tutti insieme! moda vilona. moda vilona. moda vil...

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domenica 1 aprile 2012 | By: Unknown

Alla fine di Waiting Room.

Non scrivo sul blog da tanto tempo, ma ho avuto i miei quasi buoni motivi. Uno di questi è la fine del mio secondo romanzo. Ed è incredibile pensare a quanto le sensazioni cambino, di romanzo in romanzo: alla fine de "Il fiume scorre in te" mi sentivo svuotata, rotta di balle e stanca. Adesso, ogni volta che leggo l'ultima pagina di "Waiting Room" mi viene una certa malinconia buona che mi prende da dentro lo stomaco e si espande in tutto il corpo. Una specie di languidezza, ecco. Mi sento bene, però. Non sono triste e scocciata come dopo la fine del mio primo romanzo, no. Sono libera di iniziare una qualunque altra storia, posso fare tutto ciò che voglio e sono profondamente soddisfatta del libro che ho appena concluso. Ho la netta sensazione di aver fatto un buon lavoro o comunque di aver fatto un lavoro sicuramente migliore del primo. In questo preciso istante, Waiting Room è in viaggio. Raggiungerà presto la sede di un concorso letterario nazionale. Per il resto...basta, incrociamo le dita. Ché fare lo scrittore emergente di professione è impegnativo e anche un po' triste, ma avremo la pazienza di affrontarlo. Nell'attesa, vado a rifarmi la tinta, ché mi si è sbiadito il rosso e sono tornata marroncacca.

"Gli tremavano le mani e fu lì, in quelle mani che tremavano, che posi tutta me stessa, il mio essere ormai perduta, il troppo tardi. Chiusa tra le sue dita, sentivo il mondo tremare con Angelo e nell'insicurezza, nel brivido, nel sudore freddo dell'uomo che amavo trovai il mio posto. E fui al sicuro."



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