Contavo le volte, le città, le frasi
i giri della mente, i piani di scale,
poi nulla aveva più a che vedere
con tanta contabilità
sentivo la mano addormentarsi
il crampo che s'incamminava
formicolando verso di lei
come su un vassoio le portasse
le mie braccia, la mascella un po'
spessa, la testa grassoccia:
mi pareva che venisse, nel buio sentivo
lo scricchiolare dei passi, la amavo
anche nel sonno, la stavo amando
su tra i pioli del soppalco col fiato più alto
e il brusco, lento ritorno del sangue.
(Ermanno Krumm, in Respiro)
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