domenica 9 settembre 2012 | By: Unknown

Caccia alle fate - Recensione.

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PARANORMALMENTE - VOL. 2


Dove eravamo rimasti: Evie è una ragazza con poteri speciali che le permettono di riconoscere gli esseri paranormali, anche i più insospettabili. Per questo motivo, lavora presso l'agenzia AICP (Agenzia Internazionale per il Contenimento del Paranormale), dove offre i benefici del suo dono affinché il Paranormale non dilaghi nel mondo distruggendone l'equilibrio. Dove siamo ora: Evie ha abbandonato l'AICP per darsi l'opportunità di una vita normale: andare a scuola, vedere film al cinema mano nella mano con un ragazzo, innamorarsi un giorno, frequentare l'università. La vita "normale" - così come Evie l'immagina - è ricca di avventure, emozioni, esperienze. Sbagliato! La vita normale, per Evie, è piattume totale. A questo punto, l'unica soluzione consiste nel tornare all'AICP, lì dove il Paranormale fa da padrone e, diciamolo, permette anche di divertirsi un po'. E all'AICP, proprio come tanto tempo fa, c'è Reth, il suo ex fatato che non vede l'ora di eliminare la noia dalla vita di Evie e di sconvolgerle l'esistenza. Per essere divertente, Kiersten White lo è. Divertente, intendo. Ammetto che la sensazione leggermente negativa che il primo volume mi aveva trasmesso rimane anche in questo seguito: c'è qualcosa che non va, nella scrittura della White. Non so bene cosa sia. Forse, molto semplicemente, la trilogia è destinata a un pubblico molto più giovane di me. Ad ogni modo, la storia è spassosa, piuttosto leggerina, da leggere sotto l'ombrellone oppure - nel mio caso - su un balcone coi gerani in Trentino Alto Adige. Evie è sostanzialmente antipatica, ma devo ammettere che Reth fa davvero morire dal ridere: lo vorrei tenere a casa mia, piccolo piccolo, sulla scrivania, per poi accenderlo quando sto giù di morale e spegnerlo quando ha definitivamente rotto le scatole. Adesso aspetto di leggere il terzo volume della serie per poter esprimere un giudizio sicuro sull'opera completa. Per il momento, ho una sola certezza: questo secondo volume è comunque migliore del primo.

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