"Piango e mi rannicchio sul divano nascondendo il viso tra i cuscini e soffocando i singhiozzi. Le mani rugose della nonna mi accarezzano i capelli con amore e io torno bambina, quando non riuscivo a capire perché mamma non ci fosse più. [...] Passano gli anni, cresco, divento donna, m'innamoro e ancora una volta mi trovo qui, sul divano della nonna, a piangere tra le sue braccia."
Quando ho letto questo libro non conoscevo ancora Vanessa, non avevo letto niente di suo, non avevo la più pallida idea di quali sfumature possedesse il suo stile. L'ho conosciuta attraverso le sue parole, attraverso il meraviglioso personaggio di Alicya, e la prima cosa che ho pensato è stata: "Tu hai talento da vendere, cara mia."
La protagonista di questo libro dolceamaro è Alicya, una donna imbranata almeno il doppio di Bridget Jones e - se possibile - ancora più simpatica. Ha una casa a cui badare e un lavoro impegnativo da mandare avanti, nonché una relazione - quella con l'affascinante Raffaele - da trasformare al più presto in una convivenza non troppo impegnativa. Ed è proprio quando tutto sembra ormai andare per il verso giusto che compare Ugo. Ugo è il nuovo capo di Alicya ed è il classico uomo elegante, affidabile e ricco, quello nelle cui mani ogni donna consegnerebbe il proprio futuro. Il gioco, inizialmente, sembra funzionare bene: una probabile convivenza da un lato e un più sicuro matrimonio dall'altro. Due uomini, due diverse strategie. Alicya, tuttavia, non ha considerato l'inconveniente per antonomasia: l'amore, quello vero, quello che non si programma a tavolino ma che nasce dal cuore. L'amore che incontri al supermercato, per caso, in un giorno in cui sei uscita di casa spettinata e senza un filo di trucco. L'amore per Ryan.
Di questo romanzo ho apprezzato soprattutto il sapore: agrodolce. Sì, perché si tratta di un romanzo veramente divertente, alla Bridget Jones, come ho già detto, eppure...eppure c'è un substrato di dolore che non si può assolutamente ignorare. Alicya non decide di "programmare" razionalmente le sue storie d'amore perché ha voglia di divertirsi, no: lo fa perché ha sofferto tanto e perché ha bisogno, adesso, di certezze. Lo fa perché vuole essere sicura di poter ancora condurre il gioco, di essere lei a decidere, dall'alto dei suoi tacchi alti. Alicya è forte ma è anche immensamente fragile. Lavora, si trucca, esce, conosce uomini ma nella sua vita manca continuamente qualcosa: l'amore vero. E Vanessa Vescera è bravissima perché ci mostra questa sua protagonista, questa donna così simile a noi, in tutte le sue sfaccettature.
Vi consiglio caldamente questo libro perché vi farà divertire tantissimo ma sarà anche in grado di strapparvi una lacrima: Alicya è uno specchio in cui guardare e in cui ritrovare, tra le nevrosi quotidiane e i tacchi rotti e la cena da preparare, noi stesse.
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