Siamo alla fine della storia. Anzi, forse per Ivy la fine è già arrivata, adesso che ha fatto in modo che il demone che ama, Hyoutsuki, perdesse la memoria e dimenticasse tutto ciò che ha provato per lei nel tempo che ha trascorso sulla Terra, in modo tale da tornare l'essere forte e invincibile che era e ricominciare a vivere. Eppure. Eppure non è finita: Axieros, dea crudele, sta tramando ancora una volta alle spalle dell'umanità. Pur potendo uccidere il mezzodemone Yobai, eterno nemico di Hyoutsuki, l'ha mantenuto in vita in modo tale da poter generare con lui la Bambina Nera, Tanit, colei che distruggerà l'umanità e salverà per sempre il mondo dei demoni. Axieros, però, non potrebbe mai portare in grembo la bambina, il frutto di tanto male, e per questo scende sulla Terra per scegliere la sua vittima: una donna talmente carica d'odio da poter sopportare il peso della Bambina Nera dentro di sé. E questa donna è Laura, che ha appena partorito la sua Caterina ma l'ha già persa a causa della furia omicida di suo marito. Adesso, nel cuore di Laura c'è posto solo per l'odio: odio per il marito che, dopo aver ucciso la sua unica figlia, si è suicidato, e odio nei confronti di un mondo che non può capire il suo immenso dolore. Laura è la preda perfetta per Axieros, che la sceglie e fa in modo che sia lei a portare in grembo Tanit. Tuttavia, c'è qualcosa che la dea non ha considerato, e questo qualcosa è un bambino. Un bambino che potrebbe uccidere Tanit, un giorno. Il bambino che è figlio di Hyoutsuki, e che cresce nel ventre della dolce Ivy...
Davvero intrigante, questo terzo capitolo della trilogia iniziata con Esbat e portata avanti con Sopdet. Se il primo volume della serie non mi era piaciuto affatto, se il secondo mi aveva coinvolta, questo terzo è davvero un ottimo romanzo, ben congegnato e organizzato in modo tale da tenere il lettore costantemente sul filo della tensione. Di Lara Manni, infatti, amo particolarmente la capacità di intrecciare storie e punti di vista che in apparenza non hanno nulla a che vedere gli uni con gli altri, ma che poi prendono forma in un'unica, grande trama. Mi è piaciuto molto anche il finale, per nulla scontato, e anche molto commovente. I miei complimenti a questa scrittrice che, senza dubbio, è una delle stelle del panorama letterario contemporaneo.
Davvero intrigante, questo terzo capitolo della trilogia iniziata con Esbat e portata avanti con Sopdet. Se il primo volume della serie non mi era piaciuto affatto, se il secondo mi aveva coinvolta, questo terzo è davvero un ottimo romanzo, ben congegnato e organizzato in modo tale da tenere il lettore costantemente sul filo della tensione. Di Lara Manni, infatti, amo particolarmente la capacità di intrecciare storie e punti di vista che in apparenza non hanno nulla a che vedere gli uni con gli altri, ma che poi prendono forma in un'unica, grande trama. Mi è piaciuto molto anche il finale, per nulla scontato, e anche molto commovente. I miei complimenti a questa scrittrice che, senza dubbio, è una delle stelle del panorama letterario contemporaneo.
0 commenti:
Posta un commento