sabato 21 dicembre 2013 | By: Unknown

Recensione di In fuga di Kevin Hearne




Nessuno può saperlo ma Atticus O'Sullivan, il misterioso e ipertatuato proprietario di una libreria dell'occulto è, in realtà, l'ultimo druido rimasto sulla faccia della Terra. Alto e imponente, ricoperto di tatuaggi e di gioielli dall'aspetto inquietante, Atticus vive la sua (eterna) vita stando ben attento a non incappare in Aenghus Og, antico dio celtico dell'amore che, d'amorevole, non ha proprio nulla. Alle origini dell'odio tra Atticus e Aenghus Og vi sono secoli di offese e un oggetto rubato: Fragarach, l'invincibile spada che Atticus custodisce e che non ha alcuna intenzione di abbandonare tra le grinfie del proprio nemico. A sollecitare la fuga del protagonista arrivano diverse, insolite divinità (in primo luogo la Morrigan, l'affascinante dea della morte) ma Atticus non vuole saperne di abbandonare la sua libreria, il suo mondo, quello spicchio di quotidianità che ha tanto faticato a costruire. Tra streghe dalle oscure intenzioni, divinità della vita e della morte e una vicina di casa piuttosto arzilla, Atticus dovrà affrontare la più imprevedibile delle difficoltà: il caratterino di una giovane strega che è disposta a tutto pur di diventare un druido.

Kevin Hearne si definisce un nerd e ne ha tutte le ragioni: il suo romanzo, primo della serie "Le cronache de L'ultimo druido", è ricco di informazioni, ricerche, aneddoti sulle religioni più oscure e dimenticate. Una narrazione densa, dunque, che però non cede nulla della sua scorrevolezza e leggerezza. Mi è piaciuto moltissimo, in questo romanzo, il tono scanzonato della voce narrante che risulta, a tratti, davvero divertente. Esilarante è il modo in cui sono descritte le streghe, pericolosissime e subdole, eppure a momenti così sciocche da cadere nelle trappole di un druido che vive da molti secoli più di loro.
Simpatico è anche il personaggio di Oberon, il cane-parlante per antonomasia, amico dell'uomo (o meglio, del druido) e costantemente affamato di carne cruda e di barboncine. 
In fuga è un romanzo davvero piacevole, leggero e al tempo stesso ricco di leggende, miti e sprazzi di una cultura affascinante e quasi totalmente dimenticata: la cultura celtica. Un libro che consiglio soprattutto a chi, come me, è un appassionato dei Celti e di tutto ciò che li riguarda.

voto: ****/5

1 commenti:

Camilla P. ha detto...

Mi ispira un sacco, da quando ho scoperto della sua uscita italiana :) Sono contenta che sia piaciuto anche a te.
E poi, che dire, il folklore celtico mi piace molto, quindi devo leggerlo per forza!

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