Spiegami il cuore che mi preme nella gola, spiegami perché. Perché accendi benzina dentro le mie vene, perché. Tutto quello che scrivo imbriglia la tua immagine, ti prende, non potrai mai farne a meno, amore. Qualunque cosa prenda vita da me non può che avere il tuo volto. Tutti i miei personaggi sono te, perché riempi le stanze che ho dentro, dopo anni trascorsi a tener chiuse le porte per paura del temporale. Ora sbattono le finestre, si gonfia il vento dentro le tende che conservano ancora le tue bruciature di sigaretta. Ti ricordo - com'eri giovane - mentre fumavi semisdraiato sull'ottomana del soggiorno con i piedi sollevati stretti dalle scarpe stringate. Il camoscio della tua giacca invernale, l'odore pungente del tuo dopobarba, i momenti di silenzio tra la fiamma dell'accendino e il primo sbuffo di fumo.
- Sai, Clara, non sei poi così interessante.
Le tue parole scagliate contro gli specchi a renderli schegge, frantumi di ciò che è stato.
- Non mi manchi poi così tanto quando non ci sei.
E allora spiegami il perché del tuo esserci stato, dell'aver lasciato scie di vita come comete destinate a spegnersi. Spiegami il cuore che hai graffiato con le sole unghie delle parole.
Io non ricordo com'era la mia casa quando non c'eri ancora. Ricordo solo quel che è rimasto quando non ci sei stato più.
Tutta la felicità nel mezzo, l'ho scordata.
Copyright: Bianca Cataldi
2 commenti:
Come sempre ti distingui ed eccelli!
tanto buona tu <3 ti voglio bene!
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