L'inizio è fantastico. Wendy è una bambina, è il giorno del suo sesto compleanno, la mamma (con la quale ha un rapporto pressoché terribile e conflittuale) sta affettando la torta, la festa è floscia come un palloncino sgonfio e la poverina ha ricevuto soltanto dei regali orrendi dagli amici di sua madre (perchè lei non è riuscita a inserirsi nella società e non ha amici propri), quando all'improvviso...colpo di scena. Wendy va in cucina a prendere la torta e la madre è lì, in piedi, con in mano un enorme coltello da Signora Ammazzatutti e - oddio! - vuole uccidere proprio lei, la sua bambina! Wendy è terrorizzata, non riesce a muovere un passo. Allora la madre, con fare minaccioso e con quel coltello sempre puntato verso l'addome di sua figlia, inizia a strillare roba tipo "Tu non sei mia figlia! Sei pericolosa! Tu hai ucciso la mia vera bambina!". Per fortuna arriva Matt, figlio maggiore della pazza sclerotica e protettivo fratello di Wendy e, con un po' d'impegno, riesce a salvare la sorellina. Insomma, questo è il prologo e...uau. Fantastico! Strepitoso! Ma adesso andiamo avanti...
Wendy è cresciuta. Adesso è una ragazza che frequenta il liceo e, come tutte le ragazze che frequentano i licei di tutta la narrativa contemporanea - ehm, coff coff - ha dei problemi con i suoi coetanei. Che poi, anche lei è un po' pazza eh? un po' ribelle un po' problematica un po' così un po' colà. Insomma. Però c'è questo tipo, questo Finn, che non fa che fissarla, a scuola. La guarda la guarda la guarda. Ah dimenticavo! Finn è bellissimo (ovviamente!). Tutto va per il verso più o meno giusto fino a quando Wendy non decide di domandare a Finn perchè diavolo la fissa a quel modo e, quando Finn la informa del fatto che lei non è un'umana, e che la sua stirpe la reclama, il mondo si sgretola davanti a suoi occhi. Un nuovo regno, pieno di contraddizioni e di ingiustizie, ha bisogno di lei.
Che poi, il problema è che di libri così se ne pubblicano troppi. Comunque. La storia non è il massimo dell'originalità, però mi ha piacevolmente sorpreso il fatto di non trovare nè vampiri nè fate nel corso della narrazione: che bello! pensavo che l'effetto Twilight si fosse sparso un po' ovunque, e invece...! Amanda Hocking non scrive male, anche se ha quel genere di stile che adoro definire "convenzionale" (che bell'aggettivo,
convenzionale, ci si potrebbe scrivere un bel saggio filosofico, sopra). mi sa che sto divagando. Ad ogni modo, la lettura risulta piacevole, su questo non ci sono dubbi: "Switched" è una compagnia più che gradita nelle mezz'ore di pullman, quando vicino a te si è seduto quel tuo amico coetaneo che ti sta un po' sulle balle e non hai voglia di starlo a sentire e gli dici "no guarda, devo leggere Switched". cose del genere, insomma. In conclusione, è un libro che sicuramente posso consigliare ai più giovani (non per niente si tratta di uno young adult) e...sì, esistono libri migliori. Bene. Un'ultima cosa: non ho ancora capito com'è che questo libro ha venduto milioni di copie. Questo, guardate, è davvero un mistero. Voglio dire, non è un romanzo orrendo, per carità! non è neanche un romanzo da milioni di copie, però. eccheciufolo.
4 commenti:
Grazie mille per il tuo commento, anche io ti seguo!!
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Cosa mi metto???
Thank you dear: very nice comment *.* I'll visit your blog too :)
interessante, l'inizio mi ricorda "non sei mia figlia", mi piace molto anche la copertina... e non solo per le farfalle, giuro!:P
eheheheheh tanto anche se giuri non ci credo, saai? xD
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