martedì 1 novembre 2011 | By: Unknown

Alternative Halloween


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Il mio amore scivola in un bicchiere
sangue dei Borboni
sassofono o cornetta
qu'importe où?

(
Frank O'Hara, Poesie dal monogatari di O'Hara)

Che poi, non siamo più andati a Trani. Niente festa. non è stata colpa nostra...è che non avevo più il passaggio al ritorno. o forse era una scusa. oh insomma. alle due e un quarto del pomeriggio sono in centro per incontrare Roberta. Orario lofamostrano. Beviamo il caffè mentre una mandria di zombie balla Thriller in piazza Ferrarese.

"No, ma dico, li hai visti?"
"Sì. Li ho visti mentre eri dentro a chiedere i caffè."
"No tu non li hai visti. Ma dico, girati!"
"Non voglio girarmi, cazzo!"

E poi un giro veloce per negozi, Celine B. che cerca dipendenti e a me piacerebbe proprio tanto dipendere da Celine B. se non fosse che ho altro da fare, nella mia vita. come per esempio dare ripetizioni di latino inglese e francese. Alle 4 Roberta scompare, puff, adieu. mezzoretta scarsa di giro turistico alla feltrinelli + toilette. poi, lui. il nostro caffè al matiti brown (di nuovo in piazza ferrarese, di nuovo un caffè, e il tutto nel giro di due ore) e fa buio presto, porca vacca, saranno sì e no le cinque e mezza!

"Andiamo a Trani?"
"No."
"Da Roberta?"
"No."
"Insomma, dove andiamo?"

e tutta la sera a pensare il dove, il dove, il dove...ed eccoci a Mola, a vedere Mr Brooks nel garage. che poi a me fa anche un po' cagare, e ascolto i dialoghi col viso schiacciato contro la sua felpa e

"ma stai guardando il film?"
"lo sto ascoltando."
"ma dovresti guardarlo. è bello."
"preferisco guardare te."

che poi, non ho il passaggio neanche da Mola, e restiamo in piazza a elemosinare passaggi agli amici. un trancio di pizza e un caffè all'una di notte. il mio terzo caffè.

"facciamo l'autostop. cazzo, jack kerouac si è fatto tutta l'america in autostop e noi non possiamo farci Mola-Rutigliano? tra l'altro era bellissimo, jack kerouac. peccato sia morto."
"Sì, ma noi non lo siamo."
"Morti?"
"Belli."
"Ah."

Donato! la nostra salvezza. ci carica in macchina e via, con j ax sparato a mille e Meglio prima che urla contro i finestrini facendomi esplodere le orecchie. Sento il freddo delle sue mani attraverso la mia giacca di pelle. e alle due di notte mi ricordo che è Halloween, cazzo, e non ho neanche fatto dolcetto o scherzetto. ma non importa. mi volto a guardarlo. non capisco come diavolo faccia a piacermi il suo profilo. giuro, non che abbia questo naso meraviglioso. però mi incanto sempre. ogni volta che mi giro a guardarlo. ed eccola lì, la macchina di mio padre, parcheggiata con le luci lampeggianti di fronte all'ospedale di Rutigliano.

"Ti sembra ora di ritirarti? Questo posto è pieno di drogati! sono andato a bussare ai finestrini di quei tipi e ho detto qui c'è mia figlia? e loro mi hanno risposto e chi cazzo è tua figlia?! Ma guarda un po' cosa mi fai fare, guarda!"
"Scusa, ma tu mi cerchi nelle macchine dei drogati?"
"E io che cazzo ne so di cosa fai tu, nella tua vita?"

che poi, viene da chiedersi Pa', ma che cazzo ti fumi tu, nella tua vita?



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