Non scrivo sul blog da tanto tempo, ma ho avuto i miei quasi buoni motivi. Uno di questi è la fine del mio secondo romanzo. Ed è incredibile pensare a quanto le sensazioni cambino, di romanzo in romanzo: alla fine de "Il fiume scorre in te" mi sentivo svuotata, rotta di balle e stanca. Adesso, ogni volta che leggo l'ultima pagina di "Waiting Room" mi viene una certa malinconia buona che mi prende da dentro lo stomaco e si espande in tutto il corpo. Una specie di languidezza, ecco. Mi sento bene, però. Non sono triste e scocciata come dopo la fine del mio primo romanzo, no. Sono libera di iniziare una qualunque altra storia, posso fare tutto ciò che voglio e sono profondamente soddisfatta del libro che ho appena concluso. Ho la netta sensazione di aver fatto un buon lavoro o comunque di aver fatto un lavoro sicuramente migliore del primo. In questo preciso istante, Waiting Room è in viaggio. Raggiungerà presto la sede di un concorso letterario nazionale. Per il resto...basta, incrociamo le dita. Ché fare lo scrittore emergente di professione è impegnativo e anche un po' triste, ma avremo la pazienza di affrontarlo. Nell'attesa, vado a rifarmi la tinta, ché mi si è sbiadito il rosso e sono tornata marroncacca.
"Gli tremavano le mani e fu lì, in quelle mani che tremavano, che posi tutta me stessa, il mio essere ormai perduta, il troppo tardi. Chiusa tra le sue dita, sentivo il mondo tremare con Angelo e nell'insicurezza, nel brivido, nel sudore freddo dell'uomo che amavo trovai il mio posto. E fui al sicuro."
2 commenti:
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*_*
Tutti questi cuoricini non mi bastano!
sei un amore *.* non appena (se mai) sarà pubblicato il libro, te ne spedirò immediatamente una copia :)
p.s. lo sai che sei nei ringraziamenti, sì? ;)
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