Pensavo ad Alex Sanchez. Alla sua scrittura che è semplice e lineare e profuma di pulito. Stavo pensando ad alcune pagine di Rainbow Boys, quando Jason e Kyle sono al cinema e intrecciano le loro mani nel buio della sala. Che sembra una stronzata, ma non lo è per niente. Sanchez è un impressionista: semplicemente, sta lì e dipinge d'inchiostro l'istante così com'è: Jason e Kyle, i loro dubbi, la loro timidezza, e quell'incerto sfiorarsi e poi ritrarre le mani, quel fingere d'essersi toccati per sbaglio. E tutt'intorno alla pagina, il buio morbido del cinema, intervallato a tratti da qualche inseguimento multicolor sullo schermo.
La poesia dentro il rumore.
Questo, è Sanchez.
Trasparenza. Poesia e musica
1 ora fa
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