Non che svegliarsi alle tre del mattino per mettersi in macchina e partire sia proprio l'ideale eppure, non so perché, mi è sempre piaciuto. Alzarsi mentre tutti gli altri stanno dormendo, fare una sottospecie di colazione in cucina a un orario improbabile, bere il primo dei seicento caffè della giornata e via, in auto, verso Mantova. Sette ore di macchina. Mi gira la testa ma, in compenso, ho visto il bagno d'autogrill più assurdo di tutta la mia esistenza e uno dei cieli più deprimenti nella storia delle mie vacanze (fatta eccezione per Dublino nei suoi giorni peggiori).
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| Non so quanto si legga bene, quindi riporto la citazione: 
 "Ti debbo parlare."
 "Prego, dimmi tutto."
 "Veramente preferirei parlare davanti a un caffè. Oggi tocca a me offrire."
 "No, ti sbagli, tocca a me. Ieri hai pagato tu."
 "D'accordo ma andiamo, ché devo dirti una cosa importante."
 (Luciano De Crescenzo)
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| Finestrino e cielo grigio | 
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| Bagno da night club (ma era un autogrill) | 
| .jpg) | 
| L'arrivo a Cerese di Virgilio (MN) 
 
 
|  |  | Stanza 208, come in quella splendida canzone di El Muniria |  
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| subito al lavoro! anteprime Leggereditore :) | 
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| Moi | 
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| Il negozio "Mary Poppins". Voi sapete quanto amo Mary Poppins, right? | 
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| Mantova in the rain | 
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| Caffè letterario | 
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| Piazza Erbe tra storia e futuro | 
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| Le mie amate vetrine shabby-chic | 
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| "Io abito qui" | 
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| Before dinner | 
E per salutarvi dopo questa prima, estenuante giornata...ecco la B. among the little Gonzagas!
See you tomorrow, guys! Gudnait
 
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