Buondì! Oggi ho due segnalazioni da sottoporre alla vostra attenzione. Nel primo caso si tratta del romanzo d'esordio di Teresa Gammauta, illustrato dal maestro palermitano Pippo Madè. A seguire, un'opera altrettanto interessante: il divertente "Matto da cremare" di Roberta Amorino, da molti già conosciuta come l'autrice di
"Riso in giallo".
TRAMA:
Paola ha 45 anni e una vita in apparenza perfetta ma all’improvviso qualcosa la spinge a lasciare tutto e partire.
Il romanzo inizia con quella che in concreto è una fuga verso un’isola – di cui non viene fatto il nome ma chiaramente una delle Eolie, per l’esattezza Salina – ma simbolicamente rappresenta una disperata evasione da sé stessa e da un’esistenza che non sente più appartenerle.
Dopo qualche giorno di solitudine e tentativi di introspezione, incontra Andrea e tra loro nasce un sentimento forte e devastante che metterà definitivamente in crisi le sue certezze e la porrà di fronte ad un’inevitabile scelta.
Non può tornare indietro ma sente che il legame con il passato è ancora determinante e che qualunque decisione è imprescindibile da un confronto con la donna che è stata.
Alla fine sceglierà ma la sua scelta rimane sospesa e inespressa. Del resto il senso ultimo del romanzo è proprio questo : ciò che conta non è chi o cosa Paola scelga ma il fatto che alla fine impari a farlo, da sé e per sé, senza influenze esterne.
Le “isole” del titolo non sono soltanto le Eolie che fanno da sfondo al romanzo ma soprattutto la metafora della solitudine dei due protagonisti che solo incontrandosi su un’isola, quindi per definizione un luogo staccato dal mondo e senza confini concreti, riescono ad essere pienamente loro stessi.
L'AUTRICE:
Teresa Gammauta è nata a Palermo, dove vive tutt'ora. Ha frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia e nonostante scrivesse sin dall'infanzia, solo in età adulta ha deciso di scommettere su se stessa con un vero romanzo. Grande appassionata di libri, vanta una biblioteca con più di tremila volumi di ogni genere.
Passiamo adesso al romanzo di Roberta Amorino:
SINOSSI:
Quando mangi una pizza ti chiedi mai che combustibile sia stato usato per cuocerla? Credi che per fare carriera sia necessario studiare sodo? Ritieni che la morte sia un evento negativo? Questo libro sconvolgerà le tue convinzioni, facendoti approdare sulla spiaggia della risata. Cassio Requiem, lo strambo guardiano di un cimitero, decide di dar libero sfogo, in campo mortuario, alle sue ambizioni, cimentandosi dapprima come disegnatore di corredi funerari e poi come pizzaiolo tutto "particolare", fino ad ottenere un lodevolissimo curriculum ecclesiastico ed accademico. Unico neo: non sa nemmeno eseguire una somma algebrica. A ciò non fa di certo caso Ugo, l'affascinante giovane colombiano che lo ama per ciò che è e non per ciò che vorrebbe diventare. Tra divertenti equivoci e situazioni grottesche e surreali, riusciranno, Cassio ed Ugo, a coronare il loro sogno d'amore? Vincerà l'amore o l'ambizione?
L'AUTRICE:
Roberta Amorino nasce a Napoli nel 1977 ma ben presto si trasferisce in provincia, a Pomigliano d'Arco. Fin dalla tenera età di otto anni, intraprende lo studio del pianoforte, dedicandosi, piú tardi, all'arte del disegno, della pittura e del mosaico. La passione per il disegno, mai sopita, le permette di creare personalmente la copertina di "Riso in giallo". Contemporaneamente si origina, in modo del tutto naturale, la passione per la scrittura, in seguito per gli studi classici e giuridici. Nel 2011 viene pubblicato il suo primo libro "Se ragioni ti sposo" (Edizioni Eracle), un successo nel campo degli scritti umoristici, che le fornisce l'occasione di presenziare, in qualità di ospite d'onore, a numerosi eventi tra cui la "Festa del libro in Mediterraneo" a Ravello, e molteplici fiere del libro. Partecipa, in qualità di co-conduttrice, a trasmissioni radiofoniche presso Radio Vesuvio ed è ospite, per un' intervista, presso Radio Antenna Campania. Rilascia, inoltre, interviste ad importanti testate giornalistiche on line e cartacee. Caratteristica peculiare dei suoi scritti è la capacità di mettersi in gioco in prima persona, mostrando di possedere la preziosa e rara dote dell'autoironia.